IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 148

secondario che solo conoscevano i Signori di Tharsis e che passava per quella piccola valle nella quale si sarebbero accampati durante le ore notturne per poi attaccare di sorpresa all'alba. Ma l'alba non sarebbe mai arrivata per quei Signori di Tharsis. Erano le undici della notte quando Bera e Birsa si apprestavano a consumare il Rituale satanico. Il Noyo giaceva vicino al bordo del lago sotterraneo, ancora vivo ma svenuto a causa della tortura ricevuta e delle multiple mutilazioni sofferte: a questo punto aveva perduto le unghie delle mani e dei piedi, gli occhi, le orecchie e il nastro; e, come ultimo atto di fanatismo e crudeltà, gli avevano appena tagliato la lingua "come premio alla sua fedeltà alla Casa di Tharsis e agli Atlanti bianchi". Curiosamente non lo torturarono agli organi genitali, chissà dovuto alla devozione che quei Sacerdoti sodomiti professavano per il fallo. Anche se le quarantanove candele, dei sette candelieri, illuminavano abbastanza la Grotta di Odiel, l'aspetto dei sei personaggi che si trovavano presenti era oscuro e sinistro: l'Abate di Claravalle, il Gran Maestro del Tempio e i due Precettori Templari, erano avvolti in un'aria taciturna e funebre; la loro immobilità era talmente assoluta che sarebbero passati per statue di pietra, se non fosse stato per la brillantezza maligna degli occhi che tradiva la vita latente. Ma chi realmente avrebbe infuso terrore in qualunque persona non avvisata che avesse avuto l'opportunità di presenziare la scena, erano gli Immortali Bera e Birsa: erano vestiti con una tunica di lino in questo momento spaventosamente macchiata dal sangue del Noyo e avevano messo dei pettorali d'oro tempestati con dodici file di pietre di diverso tipo; ma quello che impressionerebbe il testimone non sarebbero i vestiti ma la fierezza dei loro volti, l'odio che fuoriusciva da loro, si diffondeva tutto intorno come una radiazione mortifera; che l'odio contraeva o creava spasmi sul volto degli Immortali: al contrario l'odio era naturale per loro; non si sarebbe potuto distinguere nei volti di Bera e Birsa né sul gesto che indicasse da solo l'odio atroce e inestinguibile che sperimentavano verso lo Spirito Increato e terzo tutto quello che si opponeva ai piani dell'Uno, infatti i loro erano, integri, completi nella loro espressione, i Volti dell'Odio. Che adesso avrebbe raccolto le sue vittime sacrificali, l'offerta che Jehovà Satanàs reclamava. Il Rituale, se si giudicava dagli atti di Bera e Birsa, fu piuttosto semplice; ma se si considerano gli effetti catastrofici prodotti sulla Casa di Tharsis, bisognerà convenire che tali atti erano il termine di cause profonde e complesse, la manifestazione sconosciuta del potere di "Ruge Guiepo". Il Rituale si svolse così: mentre Bera sosteneva il Dorché con la mano sinistra e il braccio stirato all'altezza degli occhi, Birsa alzava la testa del Noyo prendendo un pugno di capelli con la mano destra e collocando un coltello d'argento sopra al suo orecchio con la mano sinistra; la scena del rituale era disposta in questo modo: la testa di Godo di Tharsis era sospesa a pochi centimetri dallo specchio d'acqua; fu allora, che con un'azione simultanea, evidentemente convenuta in precedenza, Bera pronunciò una parola e Birsa sgozzò il Noyo con un abile taglio sulla gola; en verità la punta del