IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 146
quei due personaggi vestiti con abiti da monaco cistercense, un impulso istintivo gli fece
impugnare la sua spada; ma riuscì a realizzare nient'altro che il gesto: con grande rapidità
Bera alzò il Dorché, pronunciò una parola che un raggio di colore arancione colpì nel petto
il giovane Noyo, lanciandolo a vari metri di distanza. Gli Immortali presero allora per i
gomiti il corpo senza coscienza di Godo di Tharsis e, dopo aver ripetuto la serie di parole
in contrappunto mentre si fissavano negli occhi, abbandonarono il luogo realizzando quei
grandi salti, che permisero loro attraversare i chilometri in questione di minuti.
Bera e Birsa avrebbero perso qualche tempo cercando di ottenere la confessione di Godo
sulla Chiave dell’entrata segreta. Con questo proposito non lo assassinarono d’immediato
e si dedicarono a tentare quello che avevano provato altre volte senza successo: ma
questa volta, con più calma si concentrarono sulla sua struttura psichica, cercando di
leggere in alcuna memoria il registro sul modo di entrare e uscire dalla Caverna Segreta.
Tuttavia, fu nuovamente tutto inutile; né la Chiave sembrava essere registrata nella sua
mente; né la più raffinata tecnica di tortura riusciva a sciogliere la lingua del Noyo. Durante
questo tempo, i Signori di Tharsis ricevevano il triste annuncio della scomparsa di Godo.
Erano appena trascorse dodici ore da quando era uscito dalla caverna, il Noyo Noso
comprese che Godo non sarebbe tornato e decise di avvisare il Conte di Terseval; si
congedò allora dalla Vraya, discese dal Monte Candelaria e si diresse verso le rive
dell’Odiel, dove i Signori di Tharsis mantenevano una piccola barca per casi del genere:
un’ora dopo scendeva a terra a due chilometri dalla Residenza Signorile. Così il Conte di
Terseval venne a sapere del rapimento di suo figlio Godo da parte dei Golen.
Se qualche volta decide di visitare Huelva, egregio Dottor Siegnagel, sicuramente vorrà
conoscere la Caverna delle Meraviglie e le Rovine del Castello Templario, *******. Per farlo
prenderà la strada che passa per Valverde del Camino, molto vicino dell'antica posizione
della Casa di Tharsis e arriva sino a Zalamea la Real; dal lì è necessario deviare per una
strada secondaria che va salendo fino alle Miniere del Río Tinto, sfruttate in tempi remoti
dagli iberici e 20 km dopo arriva ad Aracena. Naturalmente, non c'è nessuna ragione
turistica che giustifichi il prendere un altro cammino, a meno che non si desideri viaggiare
per strade migliori e si continui a Zalamea la Real verso Jabugo, dove il cammino si unisce
con l'ampia strada che va da Lisbona a Siviglia e segue l'antico tracciato romano dal quale
arrivarono Bera e Birsa. Ma, se questo non è il motivo e uno desidera mettersi in
complicazioni in necessarie, allora può seguire per quest'ultimo cammino e prepararsi per
prendere una piccola stradina di, la cui entrata si trova circa 2 km dopo il ponte sulla
Fiume Odiel. Da quel momento è meglio condurre con cautela poiché il sentiero
abitualmente è trascurato, quando non completamente intransitabile; si succedono un paio
di comuni dal nome incerto e alcune fattorie poco prospere, abitate da gente ostile agli
stranieri: se a qualcuno viene in mente di entrare da quelle parti dovrebbe farlo disposto a
tutto poiché nessun aiuto potrebbe aspettarsi dai suoi abitanti; sembra una menzogna, ma