IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 143
minaccia sembrò estendersi per tutta la regione. Bisognò, infatti, estremizzare le misure di
precauzione per rifornire la Caverna Segreta e si ridussero al minimo gli incontri con gli
Iniziati eremiti. A quel tempo abitavano la Caverna Segreta tre Iniziati: una anziana Vraya,
una donna di più di settant'anni, che durante cinquant'anni non abbandonò mai la Guardia;
un Noyo di 50 anni, Noso di Tharsis, che fino ai trent'anni fu Presbitero nella Chiesa di
Nostra Signora della Grotta e adesso era ufficialmente morto; e un giovane Noyo di 32
anni, Godo di Tharsis, che compieva la funzione di approvvigionare la Caverna Segreta.
Godo, figlio del conte Odielón di Tarseval, non era un improvvisato in questione di rischi:
portato da lì in Sicilia da uno dei Cavalieri aragonesi che servivano la corte di Federico II,
fu paggio nel palazzo di Palermo e in seguito scudiere di un Cavaliere Teutonico in Terra
Santa; nominato a sua volta Cavaliere, a 20 anni, entrò nell’Ordine dei Cavalieri di
Teutonici e lottò cinque anni nella conquista di Prussia; da sette anni rimaneva di Guardia
nella Caverna Segreta, anche se passava per star ancora combattendo nel Nord della
Germania. Si trattava, perciò, di un guerriero esperto, che sapeva muoversi con precisione
nel campo di battaglia: le sue incursioni alla Cappella erano attente e studiate, cercando di
evitare la possibilità di essere sorpreso dal Nemico. Questo lo chiarisco per scartare il
caso che una disattenzione fosse responsabile di quello che successe in seguito.
La verità è che il Nemico conosceva quel luogo e questo non lo ignoravano i membri della
Casa di Tharsis: secondo la saga familiare, in effetti nel luogo dove si ergeva la iniziale
Cappella del Monte Candelaria, gli Immortali Bera e Birsa avevano assassinato le Vraya
1700 anni prima. Per quello i Signori di Tharsis spezzarono ricambiare il punto di
approvvigionamento; ma l'intensa vigilanza che mantenevano su Aracena non rivelava
alcun movimento in direzione del Cappella e le cose seguirono così durante i seguenti
quattro anni ogni tre o quattro mesi del Noyo Godo scendeva dalla montagna di sorpresa
e di forma imprevedibile e procedeva a trasportare dalle provvigioni alla Caverna Segreta;
e solamente una volta all'anno stabiliva contatto con qualcuno dei Signori di Tharsis. Però
le notizie erano invariabilmente le stesse: i templari non effettuavano nessun movimento in
quella direzione. Inoltre, anche se non agivano, adesso stavano lì, troppo vicino, della loro
presenza costituiva una minaccia che si percepiva nell'ambiente.
Naturalmente, i Templari non agivano perché stavano aspettando gli Immortali. E quelli,
finalmente arrivarono, 140 anni dopo la assassinato di Lupo di Tharsis nella Fortezza di
Monzon. Una nave dell'armata templaria, proveniente dalla Normandia, li fece sbarcare a
Lisbona nel 1268 insieme al Abate di Claravalle, il Gran Maestro del Tempio e una
custodia di 15 Cavalieri. Il Gran Maestro spiegò alla Regina Beatrice che la spedizione
aveva come destino il Castello di Aracena, dove si sarebbe nominato un Provinciale,
ottenendo tutto il suo appoggio e la conseguente autorizzazione del Re Alfonso III; la
presenza di Bera e Birsa non fu notata lì perché simulavano di essere frati servitori e
vestivano come tali. Giorni dopo i viaggiatori prendevano l'antica strada romana che