IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 142
Questa volta il Volto della Dea non sorgeva da un menhir ma era scolpito su una
gigantesca stalagmite verde. Non esisteva neanche un meccanismo che facesse aprire gli
Occhi poiché questi erano stati profondamente scavati che stavano sempre aperti, pronti a
rivelare agli Iniziati l’Oscurità Infinita di Se Stesso. Di fronte alla Volto, giaceva l'altare, che
consisteva in una colonna cubica sormontata da due scalini: la superficie dello scalino
superiore arrivava a livello del mento della Che e, sopra di essa, c'era un foro verticale nel
quale si introduceva l'impugnatura della Spada Saggia fino alla guardia, in modo tale che
la stessa maniera in piedi e allineata con il Naso della Dea, come se fosse una di
simmetria del Volto; in questo modo, la Pietra di Venus che è incastonata nella croce del
impugnatura, appariva nel centro della scena, disposta per la contemplazione. Sulla
superficie dello scalino inferiore, sotto il livello del impugnatura, e si provava depositata la
Lampada Perenne. Quel settore della Caverna Segreta aveva la forma di una nave semi
sferica, sfruttando la stalagmite con il Volto di Pyrena in un estremo vicino alla parete di
pietra; questa sembrava schizzata di lava e sali, mentre il tetto è ispido di verdose stalattiti;
il pavimento al contrario, era stato attentamente pulito da protuberanze e livellato, in modo
tale che era possibile sedersi comodamente di fronte al Volto di Pyrena e contemplare,
allo stesso tempo, la Lampada Perenne e la Spada Saggia con la Pietra di Venus.
Gli alimenti necessari per sussistere rifornivano di Signori di Tharsis mantenendo sempre
piena la dispensa di una Cappella che esisteva ai piedi del Monte Candelaria. Tale
Cappella, che era stata costruita per i fini segnalati, che rimaneva chiusa la maggior parte
dell'anno e solo era visitata dai Signori di Tharsis che andavano lì a pregare nella
solitudine totale: approfittavano allora per depositare i viveri in una piccola stanza sul
retro, la cui unica porta dava sul pendio del Monte. Fino a lì scendevano furtivamente,
preferibilmente di notte, varie volte all'anno gli Iniziati della Caverna per rifornirsi di
alimenti. Normalmente trovavano un asino in un recinto adiacente, con il quale caricavano
i pacchetti fino all'entrata segreta e che poi lasciavano libero, visto che l'animale ritornava
docilmente al suo recinto. Ma in altre occasioni di Signori di Tharsis tendevano nella
Cappella settimane intere fino a coincidere con alcune di quelle visite notturne: allora, nel
mezzo dell'allegria dell'incontro, i Noyo e le Vraya ricevevano notizie della famiglia, se
alcuni di essi si preparavano seriamente per la Prova del Fuoco Freddo che se c'erano
possibilità che potesse superarla. Niente preoccupava di più gli Uomini di Pietra e le Dame
Kalibur del fatto che al non essere rimpiazzati da altri Iniziati, la Spada Saggia rimanesse
senza Custodia. I Signori di Tharsis, da parte loro, si informavano con i Noyo e le Vraya
sulle loro visioni mistiche: non si era ancora manifestato il Segnale Litico di K’Taagar?
Avevano ricevuto alcun messaggio dagli Dei Liberatori? Quando, oh Dei, che sarebbe
giunto il giorno del Battaglia Finale? Quando la Guerra Totale contro le Potenze della
Materia? Quando avrebbero abbandonato l’Universo Infernale? Quando l’Origine?
Sempre era successo nello stesso modo. Fino ad allora. Perché da quando terminarono il
Castello di Aracena, a una dozzina di kilometri dalla Monte Candelaria, un alone di