IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 139

apertamente con la Vergine della Grazia e l’Allegria, Nostra Signora della Grotta, che si venerava nella vicina Signoria di Tharsis, o Turdes. Quando il Tempio fu terminato, si depositò sull'altare l'immagine di Nostra Signora del sale dolore Maggiore, che ancora si conserva e che ricevette da Urbano IV la gerarchia di Priorato dell’Ordine del Tempio. Parallelamente, si lavorava febbrilmente nella costruzione del Castello, innalzato insieme alla Chiesa, a 700 m di altezza, circondando con mura e fossato una piazza adiacente a una torre mudéjar. Cinque anni dopo, la Chiesa e il Castello erano terminati e le truppe in eccesso, così come i fratelli Costruttori di Salomoneone, si ritirarono tranquillamente dalla zona; nonostante questo, sarebbero passati molti anni prima che gli abitanti del luogo si azzardassero ad avvicinarsi alla Collina del Castello di Aracena. Ma questo compito non fu tutto quello che realizzarono i Templari contro la Casa di Tharsis in questi anni: il Castello di Aracena era un obbligo imposto dagli Immortali, al quale avevano dato fedele compimento; adesso avrebbero aspettato pazienti il ritorno di Bera e Birsa per fare in modo che Essi lo passero nei loro piani. Ma questa pazienza non significava immobilità; al contrario appena furono riconquistate le regioni il potere degli arabi, l'Ordine cominciò una campagna di occupazioni in tutta la regione di Huelva, sia stabilendo guarnigioni nelle fortezze e nelle città riscattate, sia costruendo nuove chiese e fortificando i punti importanti. La distribuzione di quei occupazioni non succedeva a caso ma ubbidiva a una rigorosa pianificazione, i cui obiettivi non perdevano mai di vista la necessità di circondare la Cassa di Tharsis e cospirare contro il Patto di Sangue. Per ricordare solo i più importanti luoghi di questi sviluppi vale la pena menzionare la cessione ottenuta del Convento di Santa Maria della Rabida, a Palos de la Frontera, di fronte a Huelva, della quale ritornerò a parlare. Ho la possessione completa di Lepe, l’antica Leptia dei romani, situata a 6 km da Cartaya,con lo scopo dichiarato di controllare la foce del Fiume Piedras, da dove supponevano che avrebbero potuto navigare segretamente i Signori di Tharsis. O il sospettoso interesse nel risiedere nella insignificante Trigueros, a 25 km da Valverde del Camino, molto vicino a Turdes, dove costruirono la chiesa parrocchiale che ancora esiste: è che Trigueros, antica popolazione romana, si trova incassata nel mezzo di una fertile ed estesa campagna che costituiva in tempi remoti il cuore della Tartesside iberica; nei suoi campi, si trovano disseminati saggiamente decine di dolmen e menhir, l'eredità del Patto di Sangue, che i Templari si dedicarono in quei giorni a distruggere accuratamente: solo si salvò un Dolmen a Villa de Soto, che è possibile visitare oggi giorno, poiché i Signori Moyano de la Cera, del Sangue di Tharsis e tradizionali fabbricanti di dolci e di miele, impedirono ai Cavalieri di Satanàs concretizzare la loro infame missione: Villa de Soto si trova a 5 km da Trigueros e il Dolmen si trova nella "Grotta del Zancarrón de Soto". Nella Cassa di Tharsis, come è logico, quei movimenti non passarono inosservati e obbligarono i Signori di Tharsis apprendere alcune precauzioni: fortificarono anche la Villa