IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 138
scavando le fondamenta del Castello. Tutta la Catena montuosa di Aracena rimase per
vari anni sotto il controllo dei Templari, inclusa la città di Aracena e vari villaggi minori. Ma
i membri del Popolo Eletto che accompagnavano i Templari nell'impresa, non giungevano
a un luogo sconosciuto: il nome di Aracena, in effetti procede dalla radice ebrea Arai che
significa montagne, ed essendo Arunda, la montagnosa, sinonimo di Aracena. Questa
curiosa etimologia non ha niente di misterioso se si pensa che il villaggio fu fondato da
commercianti ebrei che viaggiavano con i Fenici durante l'occupazione di Tarshish, 1000
anni prima dell’Era attuale; in seguito fu chiamata Arcilasis da Tolomeo; Arcena dai greci;
Viriato, che esisti in testa alle legioni romane, la nominava Erisane. Per gli arabi fu Dar
Hazen e, a causa dell’orribile cibo che i saraceni prepararono quando i cristiani presero di
sorpresa la villa, la Caracena dei mori.
A partire dal 1259, si inviarono truppe verso Aracena da molte regioni della Spagna e
anche della Francia, in modo che durante la costruzione del Castello rimasero accampati
2000 Cavalieri assistiti da frati servitori. Quelle forze si distribuirono intorno alle Colline ed
esercitarono una rigorosa vigilanza per impedire che la popolazione vicina, di Cortegana,
Almonaster la Real, Zalamea la Real, o altre città, potessero avvicinarsi e osservare le
opere di costruzione. I Compagni di Salomone, la setta massonica controllata dal Cister,
concordò il lavoro su richiesta del Gran Maestro poiché, anche se Ordine dei Templari
contava con una sua propria divisione specializzata in costruzioni militari, "questa"
fortezza avrebbe avuto qualcosa di differente. In primo luogo, doveva possedere una
grande inchiesta; in secondo termine, questa chiesa avrebbe dovuto avere un'entrata
segreta che comunicasse le sue navi con la Grotta sotterranea: era così imprescindibile il
concorso del Collegio di Costruttori di Templi.
Il collegio raccomandò l'edificazione della chiesa all'Maestro Pedro Millán. Questi fu
autorizzato dal feroce Papa Golen Alessandro IV, lo stesso che in questi momenti
scomunicava Manfredi di Suabia e si occupava dello sterminio degli Hohenstaufen e la
rovina del partito ghibellino, a consacrare la Chiesa al culto della Vergine Dolorosa. Tale
dedica, naturalmente, non era casuale ma ubbidiva al piano dei Golen di sostituire la
Vergine di Agartha, la Divina Madre Atlante di Navutan, con una Vergine Maria Ebrea, che
piangeva, tremando nel suo Cuore di Fuoco per il dolore della crocifissione di suo figlio
Gesù: la Vergine di Agartha, al contrario, non sperimentò nessun dolore nel suo
Cuore di Ghiaccio quando suo Figlio di Pietra si auto crocifisse all’Albero del
Terrore e morì, ma si rallegrò e sparse la Sua Grazia sugli Spiriti incatenati, perché
suo figlio era morto come il più coraggioso Guerriero Bianco che fronteggia
l'illusione delle Potenze della Materia. La celebrazione del Culto alla Vergine del Dolore
fu istituita, come potrebbe essere altrimenti, dall'ineffabile Papa Golen Innocenzo III
all'introdurre la sequenza Stabat Mater nella Messa dei Dolori, del Venerdì della Passione
di Gesù Cristo. Il Maestro Pedro Millán eresse, infatti, vedere i Templari, la chiesa di
Nostra Signora del Dolore, padrona da quel giorno di Aracena, dedica che contrastava