IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 132

stabilisce il monastero di Prouille, le cui monache si dedicheranno a l'attenzione di bambini e al Culto della Vergine del Rosario: la prima Abbadessa fu Maiella di Tharsis, grande iniziata nel Culto del Fuoco Freddo, inviata dalla Spagna per questa funzione. E applicare allora uno dei principi strategici segnalati da Petreño: per scappare al controllo dei Golen, in una misura, era imprescindibile la Regula Monachorum di San Benito. Da lì viene fatto che San Domenico abbia dato alle monache di Prouille la Regola di Sant’Agostino. Naturalmente, San Domenico e Diego di Osma non agivano soli: li appoggiavano alcuni Nobili e clerici che professavano segretamente il Culto del Fuoco Freddo e ricevevano assistenza spirituale dai Signori di Tharsis. Tra essi si contavano l'Arcivescovo di Narbona e il Vescovo di Tolosa, i quali contribuivano a questa opera con importanti somme di denaro. Quest'ultimo, era un Iniziato genovese di nome Fulco, infiltrato dai Signori di Tharsis nel Cister e che non sarebbe stato scoperto fino alla fine: in quei giorni il Vescovo Fulco passava per un nemico giurato dei Catari, difensori dell'ortodossia cattolica e approfittava di questo prestigio per promuovere di fronte agli inviati papali e ai suoi superiori del Cister l'opera monastica di Domenico e la sua santità personale. Durante gli anni seguenti, San Domenico cerca di portare a termine il piano di Petreño e fonda una Fratellanza semi laica, sul tipo degli Ordini di cavalleria, chiamata " Militia Christi", dalla quale sarebbe uscita la Tertius ordo de paenitentia Sancti Dominici, i cui membri furono conosciuti come "monaci Terziari"; ma presto quest'organizzazione si dimostrò inefficace per gli obiettivi ricercati e si cercò di pensare in qualcosa di più perfetto e di maggior influenza. Durante vari anni si pianificò il nuovo Ordine, prendendo in considerazione l'esperienza raccolta e il formidabile compito che si proponeva portare a termine, cioè, lottare contro la strategia dei Golen: collaboravano con San Domenico in tali progetti un gruppo di 16 Iniziati, provenienti da distinti luoghi del la Linguadoca che si riuniva periodicamente a Tolosa, tre quali si contava il Vescovo Fulco. Come frutto di quelle speculazioni si decise che la cosa più conveniente era creare un "Circolo Iperboreo" camuffato da un Ordine cattolico: il "Circolo" sarebbe stato un Società super-segreta diretta dai Signori di Tharsis, che avrebbe funzionato dentro del nuovo descrizione ordine monastico. Solo così, conclusero, sarebbe conciliato l'obbiettivo ricercato con il principio della sicurezza. Quel gruppo segreto, integrato all'inizio solo dai 16 Iniziati che ho menzionato, si denominò Circulus Domini Canis, vale a dire Circolo dei Signori del Cane. Tale nome si spiega ricordando il sogno premonitore della madre di Domenico di Guzmán, nel quale il suo futuro figlio appariva come un cane che portava un ascia fiammeggiante e considerando che per gli Iniziati nel Fuoco Freddo il "Cane" era una rappresentazione dell’Anima e il "Signori", per eccellenza, era lo Spirito: per ogni Iniziato Iperboreo lo Spirito doveva dominare l’Anima e assumere la funzione di "Signore del Cane"; galli la denominazione adottata dalla Circolo di Iniziati, che inoltre aveva il vantaggio di con fondersi con il nome di dominicani, vale a dire, domenicani, che il popolo tappa a i