IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 113
Federico II, e il Papa Golen Gregorio VII, segnala la fase culminante della reazione
satanica: nell'anno 1077, l'Imperatore Enrico IV è obbligato a umiliarsi di fronte al Papa, a
Canossa, per ottenere la cancellazione della sua precedente scomunica. Se non avesse
accettato questa condizione, Enrico IV sarebbe stato privato della sua investitura imperiale
ed anche della sovranità sui suoi Feudi familiari, per la semplice volontà "spirituale" del
Papa. Naturalmente un'idea che nasce dal sangue e diventa più chiara e più forte dopo
ogni generazione, non può essere repressa con penitenze e umiliazioni. Sarà Federico I, il
Barbarossa, il nonno di Federico II, chi si opporrà con più rigore alla tirannia papale e
dimostrerà che l'esistenza dell’Aristocrazia dello Spirito era più di un'idea. In quel
momento, l'idea ha già preso corpo e conta con sostenitori disposti a difenderla con la
propria vita: sono i chiamati ghibellini, nome derivato dal Castello di Waiblingen, dove
nacque Federico I. La reazione della Chiesa contro Federico I polarizza la famiglia di sua
madre Giudittah, discendente di Welf, o Guelfo IV, il duca di Baviera, acerrima sostenitrice
del Papa, da dove viene il nome di "guelfi" dato ai suoi seguaci. Così, nonostante il
lavaggio del cervello e l’indottrinamento clericale al quale fu sottomesso Federico II
durante gli anni in cui rimase sotto la tutela del feroce Innocenzo III, niente poté evitare
che la Voce del suo Sangue Puro gli rivelasse la Verità dello Spirito Increato, che la sua
eredità Divina lo trasformasse nell'espressione viva dell’aristocrazia dello Spirito,
nell’Imperatore Universale.
Prima di partire per la Palestina nel 1227, Federico II si era convertito in Uomo di Pietra, in
Pontefice Iperboreo, che aveva ricordato il Patto di Sangue degli Atlanti bianchi. E decise
di lottare con tutte le sue forze per far tornare l’ordine della società europea, che era
basata sull’unità del Culto, vale a dire, sul Patto Culturale, in favore del Patto di Sangue.
La soluzione scelta da Federico II consisteva nel minare l'unità imperiale di quell’epoca, le
cui monarchie erano totalmente condizionate dalla Chiesa, concedendo il maggior potere
possibile ai Nobili Feudatari: essi sarebbero stati, naturalmente, quelli che avrebbero
riconosciuto con il loro Sangue Puro il Vero Condottiero Spirituale d’Occidente, colui che
sarebbe venuto a instaurare l'Impero Universale dello Spirito. In cambio la Chiesa Golen,
di fronte al crescente potere dei principi, avrebbe visto solamente disintegrarsi l'unità
politica che era tanto necessaria per i loro piani di dominazione mondiale: un'unità politica
che aveva edificato sulle fondamenta di innumerevoli crimini perpetrati durante secoli di
intrighi e inganni, che aveva proiettato nel Segreto dei monasteri benedettini e cistercensi,
che aveva imposto nelle menti credulone e timorose dei nobili mediante la minaccia della
"perdita del Cielo", la scomunica, il terrore del ricatto e ogni tipo di mezzo indegno.
Quest’unità politica controllata discretamente dalla Chiesa, che adesso disponeva di una
potente Banca e di un Ordine militare, sarebbe risultata fatalmente destabilizzata da
Federico II. Nel 1220, quando ancora ubbidiva al piano dei Golen, Federico II concesse ai
principi ecclesiastici i diritti di regolare il traffico commerciale nei loro territori e decidere
sulla loro fortificazione. Quindi, nel 1232, conferì questi stessi diritti ai Nobili Feudatari
autorizzando inoltre la giurisdizione completa dei loro paesi: in pratica, questo significava
che questioni tali come la moneta, il mercato, la giustizia, la polizia e le fortificazioni,
rimanevano per sempre soggetti alla potestà dei Nobili Feudatari, non avendo già né il Re,
né il Papa, potere esecutivo alcuno nei loro rispettivi paesi.
Dopo la morte di Federico II, nel 1250, la Chiesa Golen non sarebbe riuscita più ad avere
una simile opportunità per realizzare i piani della Fraternità Bianca: in Germania arriverà
l'Interregno, durante il quale i Nobili Feudatari diventeranno ogni volta più potenti e
indipendenti; e in Francia, governerà Filippo IV, Il Bello, chi concluderà l'opera di Federico