IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 103
Con l'elezione del sassone Enrico I, l'Uccellatore, come Re Franco e Imperatore, nell'anno
919, entra nella Storia lo straordinario lignaggio degli Ottoni e dei Salii (Franchi Sali), un
Sangue Puro che sarebbe arrivato a produrre un Federico II Hohenstaufen nel secolo XIII,
"l'Imperatore Iperboreo che si oppose con il Potere dello Spirito ai più satanici
rappresentanti del Patto Culturale". Nel secolo X, questo potente lignaggio si dedica
con vigore a riorganizzare il Regno, mentre il papato cade in grande discredito a causa
dell’influenza esercitata dalle famiglie della nobiltà romana, soprattutto quella dei Teodora,
dei Crescenzio, dei Tuscolo, ecc. L’Ordine benedettino, che ha deciso di approfittare del
momento per lavorare segretamente nella formazione del Collegio di Costruttori di Templi,
si assicura di base che nessuno interferisca con il funzionamento di Cluny: giustamente, il
luogo eletto per concentrare la Conoscenza ricadde su un monastero francese
esclusivamente per motivi di sicurezza. Una serie di Bolle Papali emesse durante i secoli
X e XI, obbedite alla lettera dai duchi di Aquitania e i Re di Borgogna, stabilirono la totale
indipendenza di Cluny da qualunque altra autorità che non fosse quella del papa o dei
suoi abati: né i Re, né i Dux o i Conti, né i Vescovi regionali, potevano intervenire sulle
questioni del monastero.
Avete sentito parlare in questo periodo, Dr. Siegnagel, di certe basi segrete in possesso
delle Grandi Potenze, per esempio i sovietici o i nordamericani, nelle quali riunirebbero
un’enorme numero di scientifici di tutte le specialità, dotati dei più avanzati strumenti, per
pianificare in forma integrale obbiettivi a lungo termine e che dipenderebbero direttamente
dal Presidente o da un Consiglio Supremo e agirebbero indipendentemente da qualunque
altra autorità nazionale al di fuori dei propri capi o comandanti? Ebbene, questo era Cluny
nel secolo X. Lì, si pianificava un’Europa del futuro, giudeocristiana, unificata sotto le
Cattedrali e il tempio di Salomone, controllata da un Ordine militare della Chiesa,
amministrata da una Sinarchia Finanziaria e governata finalmente dal Popolo Eletto.
È Formoso (lo stesso Papa benedettino il cui cadavere riesumato fu lanciato al Tevere dal
papa Stefano VI, sostenitore di Lamberto di Spoleto, come vendetta per la nomina di
Arnolfo come Imperatore) chi nomina Bernone (di Cluny) per cominciare la grande
missione. Bernone era un monaco benedettino di lignaggio nobile di Borgogna, che si
approfittò della sua influenza sul Duca Guglielmo I di Aquitania per convincerlo della
convenienza di fondare il monastero di Cluny. Nell’anno 910 lo stesso Bernone prende la
direzione del monastero e inizia la missione della Concentrazione della Conoscenza: si
riuniscono lì i principali libri e manoscritti che l’Ordine possedeva in distinti monasteri e si
costituisce un’Élite Golen dedicata alla copia di documenti e allo “studio dell’Architettura
Sacra”. Naturalmente, l’Élite Golen, denominata internamente "monaci clerici”, avrebbe
dovuto occuparsi esclusivamente del suo compito e avrebbe dovuto abbandonare la
tradizionale norma benedettina di condividere i lavori di mantenimento del monastero e la
produzione di alimenti: in questo senso, si riforma la Regola benedettina e si crea
l'istituzione dei "monaci laici” per svolgere l’onorevole funzione di mantenere i Golen.
Durante l'incarico del suo secondo abate, Sant’Oddone da Cluny, già cominciano a
vedersi i frutti della riforma: in principio si diffonde la fama a proposito dell'ascetismo e la
perfezione raggiunta dalla riforma cluniacense, cosa che attrae la curiosità di altri
monasteri e causa l'ammirazione del popolo; in seguito s’inviano gruppi di monaci
specialmente preparati ai monasteri che li richiedono, per iniziarli nella riforma: i membri
del popolo sono selezionati con molta cautela per integrarli all'Élite dei monaci chierici o