Il manga e la pubblicità giapponese Settembre 2013 | Page 47
e
la
famosissima
serie
di
Gundam
(
Gundam
è
un
gigantesco
robot
che
viene
guidato
da
dei
ragazzi).
Alla
fine
degli
anni
Settanta
un’altra
casa
produttrice
sopravvissuta
alla
crisi
comincia
a
sfornare
dei
capolavori:
Lupin
III
(ladro
gentiluomo
che
riesce
sempre
a
scappare
dopo
ogni
colpo)
e
Lady
Oscar
(giovane
donna
che
è
stata
cresciuta
come
un
uomo
dal
padre
per
farla
diventare
una
guardia
reale).
Durante
gli
anni
Ottanta,
precisamente
nella
seconda
metà,
gli
indicatori
principali
mostravano
un’economia
giapponese
in
ottima
salute.
A
partire
da
questi
anni
l’animazione
industriale
cominciò
a
segnare
una
crescita
produttiva
ben
più
accentuata
che
in
passato,
con
un
marcato
aumento
delle
produzioni
favorito
come
si
vedrà
anche
dalla
nascita
del
mercato
dell’home-?
video.
Il
1984
fu
un
anno
importante
nella
storia
dell’animazione
commerciale
giapponese
per
diversi
motivi:
l’elevata
produzione
televisiva,
con
36
nuove
serie,
il
rilancio
del
cinema
d’animazione
con
l’uscita
di
diversi
lungometraggi
di
qualità,
ma
soprattutto
grazie
alla
diffusione
dei
videoregistratori,
fece
così
la
comparsa
l’OAV
(già
citato
in
precedenza),
ossia
un
anime
concepito
per
essere
commercializzato
direttamente
per
l’home-?video
senza
passare
prima
in
televisione
o
al
cinema.
<<
Un
altro
fattore
che
contribuì
non
poco
alla
nascita
e
all’affermazione
del
formato
OAV
fu
la
crescente
segmentazione
del
mercato
giapponese,
favorita
dallo
sviluppo
di
una
varietà
sempre
più
differenziata
di
gusti,
stili
di
vita
e
consumi
tra
la
popolazione,
a
sua
volta
reso
possibile
dell’articolazione
della
domanda
privata,
che
grazie
allo
yen
forte
ora
poteva
rivolgersi
facilmente
anche
all’estero.
L’OAV,
data
la
sua
libertà
di
forme
e
contenuti,
era
in
grado
di
rispondere
a
questa
molteplicità
e
varietà
di
gusti
in
modo
più
agile
e
mirato,
oltre
che
economicamente
sostenibile,
di
quanto
non
potesse
fare
una
serie
televisiva,
la
cui
sopravvivenza
era
legata
in
modo
indissolubile
allo
share
pubblicitario,
e
quindi
alla
capacità
di
catturare
l’attenzione
di
quanti
più
spettatori
possibile,
con
un
taglio
entro
certi
limiti
più
generalista>>
Cfr.
Storia
dell’animazione
giapponese,
Autori,
arte,
industria,
successo
dal
1917
a
oggi,
Guido
Tavassi,
Tunuè,
2012,
p.168
A
partire
da
quest’anno,
dunque,
la
produzione
dell’animazione
commerciale
in
Giappone
cominciò
a
svilupparsi
su
tre
fronti:
quello
cinematografico,
quello
televisivo
e
quello
dell’home- ( f?FV????*6????*V???*??7&V?V?F???*FV???*?V?f???*???P??* ?V&&?6F???*?v??*??????* ???* ????* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ??* ?Cp??* ???