Il manga e la pubblicità giapponese Settembre 2013 | Page 39
La
struttura
del
corpo
è
divisa
in
tre
parti:
testa,
torso
e
gambe;
per
la
creazione
di
qualsiasi
posa
si
deve
sempre
tener
conto
della
postura,
la
posizione
della
spina
dorsale
(che
va
sempre
rappresentata
come
una
“S”),la
vita
e
l’inguine;
tutte
queste
componenti
vengono
ulteriormente
studiate
quando
si
va
a
creare
un
personaggio
in
movimento.
30.
30.
“Mirai
Suenaga”
Danny
Choo,
esempio
di
disegni
Chibi.
Nel
disegno
manga
esistono
tantissimi
modi
per
realizzare
un
personaggio.
Si
parte
dal
proporzionamento
e
il
rapporto
testa-?corpo
(alcune
scale:
1:8.5,
1:8,
1:7,
1:6,
1:5),
creando
personaggi
di
varia
statura
ed
età,
fino
ad
arrivare
alla
creazione
dei
“chibi”,
personaggi
realizzate
con
scale
molto
piccole
(1:4,
1:3,
1:2,
1:1).
<>
Cfr.
Proporzioni
e
canoni
anatomici,
stilizzazione
dei
personaggi,
Hikaru
Hayashi,
Euromanga
Edizioni,
2006,
p.54
Finita
la
fase
di
progettazione
anatomica
si
deve
passare
alla
vestizione
del
personaggio
che
sembra
una
fase
semplice,
ma
che
in
realtà
si
dimostra
essere
molto
complicata.
Ogni
tessuto
ha
le
proprie
caratteristiche
(elasticità,
morbidezza
e
lucentezza),
quindi
si
deve
studiare
la
posizione
delle
pieghe
e
gli
effetti
della
luce
su
di
essi.
Partendo
dagli
schizzi
si
crea
il
personaggio
vero
e
proprio
che
piano
piano
prende
forma,
creando
il
viso,
i
particolari
e
l’abbigliamento.
Dopo
aver
rielaborato
gli
schizzi
si
preparano
delle
tavole
in
cui
si
realizza
la
caratterizzazione
del
personaggio,
creando
una
tavola
con
il
disegno
a
figura
intera
e
una
con
un
primo
piano.
Il
volto
ha
un
ruolo
fondamentale;
nella
creazione
del
“Chara
design”
(abbreviazione
di
Character
design)
non
appena
il
personaggio
è
stato
realizzato
si
creano
le
sue
varie
espressioni
facciali
che
ne
denotano
il
carattere.
Il
Chara
design
si
effettua
anche
per
la
realizzazione
degli
anime,
nello
stesso
modo
in
cui
si
realizza
lo
studio
del
personaggio
di
un
manga.
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