Il manga e la pubblicità giapponese Settembre 2013 | Page 20
Sempre
negli
anni
Sessanta-?Settanta
il
manga
trovò
un
alleato
perfetto:
la
televisione.
Le
serie
manga
di
successo
una
a
una
diventarono
ben
presto
serie
“anime”.
Il
1°
gennaio
1963
fu
mandato
in
onda
la
prima
puntata
di
Astroboy,
fino
ad
arrivare
al
1966,
quando
fu
trasmesso
l’ultimo
episodio
(
il
193°
per
la
precisione).
In
questi
tre
anni,
ci
fu
un
record
di
ascolti
mai
raggiunto
prima
da
nessun
film
di
animazione
tradizionale.
La
produzione
di
un
anime
era
poco
costosa
e
si
potevano
realizzare
molti
episodi
con
poco
e
da
questo
momento
nacque
un
vero
e
proprio
“boom”
degli
anime
e
manga;
nacquero
anche
i
primi
tipi
merchandising.
<<
Il
robottino
invase
i
negozi
di
alimentari,
quelli
di
giocattoli,
le
cartolerie,
ma
anche
i
negozi
di
abbigliamento
e
di
articoli
per
la
casa,
e
servì
perfino
a
promuovere
dei
prodotti
bancari.
Il
merchandising
esisteva
fin
dai
primi
del
Novecento,
ma
era
rimasto
fino
ad
allora
“anarchico”
e
costituiva
per
gli
editori
e
gli
autori
una
fonte
molto
contenuta
di
guadagno.
Tezuka
lo
sistematizzò
e
lo
mise
sotto
controllo,
per
realizzare
enormi
profitti>>
Cfr.
Jean-?Marie
Bouissou,
Il
manga,
storia
e
universi
del
fumetto
giapponese,
Tunuè,
2011,
p.72
Oltre
il
merchandising,
il
successo
di
Astroboy,
portò
alla
creazione
dei
“tankôbon”,
ossia
veri
e
propri
volumi
dove
venivano
raccolti
tutti
i
capitoli
usciti
sulle
riviste.
L’era
dei
Tankôbon
aveva
avuto
inizio.
12.
13.
12-?
Tankôbon
di
una
serie
Shonen.
13.
Tankôbon
di
una
serie
Shojo.
La
loro
tiratura
totale
annuale
avrebbe
superato
nel
1975
la
barriera
dei
100
milioni
di
copie
e
sarebbe
culminata
nel
1999
con
708
milioni.
A
partire
dagli
anni
Ottanta,
si
cerca
di
creare
delle
riviste
adatte
ad
ogni
tipo
di
fascia
d’età;
pur
sottolineando
che
i
maggior
compratori
di
manga
sono
sempre
gli
adolescenti.
Nonostante
questo
il
pubblico
è
mutato
e
anche
le
persone
adul te
s’interessano
molto
ai
manga
e
se
ne
appassionano.
<<
per
le
ex
adolescenti
degli
anni
Settanta,
divenute
nella
maggior
parte
dei
casi
casalinghe,
viene
inventato
un
genere
adatto
ad
alimentare
i
sogni
di
donne
votate
alla
famiglia
e
alla
cura
del
marito:
i
citati
ladies
comics
>>
Cfr.
Jean-?Marie
Bouissou,
Il
manga,
storia
e
universi
del
fumetto
giapponese,
Tunuè,
2011,
p.80
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