Il manga e la pubblicità giapponese Settembre 2013 | Page 18
Subito
dopo
la
nascita
delle
riviste
nacquero
i
cosiddetti
“Akahon”,
i
già
citati
libri
rossi.
L’industria
del
libro
popolare
era
fluente
e
venivano
prodotti
questi
libri
a
basso
costo,
all’interno
dei
quali
si
narravano
storie
di
vario
genere.
Gli
akahon
venivano
esposti
in
libreria,
nei
bazar,
nei
negozi
di
dolciumi;
erano
venduti
dagli
ambulanti
sui
treni,
sulle
navi
e
durante
le
feste
popolari.
Alcuni
di
questi
libri
potevano
anche
essere
noleggiati
e
vennero
chiamati
“Kashihon”.
10.
10.
Due
Akahon
di
Osamu
Tezuka.
Gli
akahon
e
i
kashion
erano
gli
unici
libri
a
fumetti
esistenti
in
Giappone.
<<
Gli
akahon
e
i
kashihon
rivoluzionarono
l’universo
del
manga
in
un
modo
che
si
sarebbe
in
seguito
rivelato
fondamentale
per
il
futuro
del
fumetto
nipponico.
In
cento
e
più
pagine,
gli
autori
potevano
sviluppare
trame
articolate.
Non
c’era
alcuna
linea
editoriale
a
censurarli>>
Cfr.
Jean-?Marie
Bouissou,
Il
manga,
storia
e
universi
del
fumetto
giapponese,
Tunuè,
2011,
p.48
Anche
l’industria
del
manga
cambia
dopo
l’avanzamento
degli
Akahon
e
Kashion.
Il
miglioramento
delle
condizioni
di
vita
permette
di
realizzare
manga
di
maggior
qualità
e
pregio,
aumentando
di
conseguenza
la
produzione.
Le
riviste
prendono
il
sopravvento
con
caratteristiche
diverse
per
ogni
fascia
di
età.
La
fascia
che
acquista
di
più
è
quella
giovanile,
di
conseguenza
le
proposte
editoriali
hanno
cominciato
a
mirare
sulle
riviste
per
bambini
e
i
giovani,
accompagnandoli
fino
all’età
adulta
seguendo
i
loro
gusti.
Parlando
di
giovani
non
si
può
evitare
l’argomento
del
sesso
poiché
il
tema
tormenta
tutti
gli
adolescenti
del
mondo.
In
Giappone
il
manga
educava
i
giovani
senza
mascheramenti
e
senza
dimenticare
le
differenze
tra
ragazzi
e
ragazze.
Anche
qua
Tezuka
fu
il
primo
ad
entrare
in
questo
campo,
con
la
“Principessa
Zaffiro”
dove
aveva
immaginato
un
futuro
molto
moderno,
per
lo
meno
per
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