Il Giornale Democratico Nov/Dic 2018 Il Giornale Democratico NovDic 2018 | Page 6
Il Giornale Democratico
rappresentano una “crisi di
sistema” come gli estremismi,
restano comunque pericolosi: chi
dice no a tutto è pericoloso, chi
vuole tornare all’era dei muri
divisionali è pericoloso, chi
amministra diffondendo odio e
demagogia è pericoloso. Ma allo
stesso tempo, questi punti che
tanti voti hanno portato lo scorso 4
marzo, potrebbero causare il crollo
dei nazionalpopulisti. Un grande
Presidente degli Stati Uniti, tanti
anni fa, disse: “si può ingannare
tutti una volta, qualcuno qualche
volta, mai tutti per sempre”.
Dicembre 2018
Arriverà il giorno in cui le promesse contro chi vuole mettere in dubbio
elettorali
non
mantenute l’Europa: uniti per tornare a
presenteranno il conto e, in quel vincere. #SenzaTregua
preciso momento, l’esecutivo si
scioglierà come neve al sole. Quel
giorno tutto il fronte del “Sì” dovrà
esser pronto a scendere in piazza
per riconquistare il palazzo del
potere,
per
dire
sì
alle
infrastrutture, sì all’Europa, sì al
progresso.
Divisi siamo rimasti indietro, ora i
nostri ideali di democrazia, libertà
e unione sociale ci ricordano di
restare uniti contro chi non vuole
dare un futuro migliore all’Italia,
“In-docta ignorantia”
Il nostro tempo storico, l’era della
comunicazione
totale
ed
immediata, ci consente l’accesso
ad
una
conoscenza
che
raggiungiamo con grande facilità
ma in maniera orizzontale, spesso
attraverso social media, i quali
influenzano e contaminano il
nostro modo di pensare.
Con buon spirito critico, ci
rendiamo subito conto di come le
nostre conoscenze siano sempre
più fondate sul sentito dire, sulla
lettura fugace di qualche articolo,
frutto di informazioni superficiali,
prodotto di una conoscenza
frammentata di cui spesso
ignoriamo la fonte. Questo perché
la rete ci fornisce la straordinaria
opportunità di avere sempre a
disposizione tutto ciò di cui
abbiamo bisogno. Ma averla a
disposizione non significa avere la
conoscenza, conoscere. Avere a
disposizione una racchetta e un
campo da tennis non fa di noi
Roger Federer. Questo è uno degli
inganni che il mondo online ci
porta a vivere. Tutte le ore passate
a fare ricerche, a spulciare pagine
web non equivalgono a conoscere,
ad acquisire e fare proprie
determinate
informazioni.
Tutte le piattaforme in rete
permettono ad ogni utente di
esprimere il proprio pensiero, le
proprie tesi in qualunque campo.
Una delle massime espressioni
della democrazia, della libertà di
pensiero, si traduce però in una
sorta di “anarchia culturale” che fa
emergere sempre più una
categoria di utenti che nel 2016
Enrico Mentana, coniando un
neologismo, ha definito “webeti”.
Shakespeare scrisse: “Il saggio sa di
essere stupido, è lo stupido invece
che crede di essere saggio”. Quella
che potrebbe sembrare una
citazione
saccente
del
drammaturgo inglese è in realtà la
sintesi di una comune distorsione
cognitiva
chiamata
“Effetto
Dunning-Kruger”.
L’effetto
Dunning-Kruger
è
attribuita
all'incapacità metacognitiva, da
parte di chi non è esperto in una
materia, di riconoscere i propri
limiti ed errori. La metacognizione
è un costrutto psicologico che ci
permette di distanziarsi, di auto-
osservare e riflettere sui propri
stati mentali, ci permette di
osservare le altre abilità e di
valutarne il livello. Quando
Alburni
di Mario De Gregorio
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