Il Giornale dell'Installatore Elettrico, Set/Ott 2024 | Page 58

56 NORMATIVA I IMPIANTI ELETTRICI IN CONDOMINIO

Il commento chiarisce che si tratta delle parti conduttrici separate dalle parti attive solo dall ’ isolamento principale ( norma CEI 64-8 , parte 2 , commento 23.2 ). Un cavo in doppio isolamento o di isolamento equivalente se viene posato in un canale metallico non fa diventare il canale metallico una massa , così come , se posato all ’ interno di un palo metallico dell ’ illuminazione , non fa diventare il palo una massa . Il sostegno metallico di un lampadario che porta al suo interno cavi in semplice isolamento è una massa anche se è installato oltre il volume di accessibilità indicato dalla Norma CEI 64-8 - che è riferito alla protezione contro i contatti diretti - perché può essere toccato da un operatore che utilizzi una scala o un cestello . La portella metallica di un quadro che non porta apparecchiature elettriche non è una massa , anche se è in contatto attraverso le cerniere con la carcassa metallica che invece lo è . Così come non è una massa
l ’ incastellatura metallica su cui poggia un motore elettrico in classe prima che è invece una massa e come tale deve essere collegata all ’ impianto mediante un suo conduttore di protezione di sezione adeguata . La ragione degli ultimi due esempi è evidente se si pensa che in caso di guasto le masse assumono una tensione di contatto che viene interrotta se funzionano le protezioni . Nel caso in cui , per un malfunzionamento o una manomissione , le protezioni non intervenissero , la persona in contatto con la massa in guasto sarebbe attraversata da una corrente limitata anche dalle resistenze di contatto esistenti tra portella e quadro e tra motore e incastellatura . Se portella del quadro e l ’ incastellatura fossero collegate direttamente all ’ impianto di terra da un conduttore di resistenza trascurabile queste resistenze di contatto sarebbero bypassate , a svantaggio della sicurezza . Più difficile da comprendere il
concetto di massa estranea per la quale ci aggrappiamo ancora una volta alla definizione data dalla norma . Norma CEI 64-8 - art 23.3 “ Massa estranea ” Si definisce massa estranea una parte conduttrice non facente parte dell ’ impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale , generalmente il potenziale di terra . Nel capitolo dedicato alla protezione contro i contatti indiretti si vedrà che le curve di sicurezza tensione e tempo sono state costruite ipotizzando una resistenza verso terra della persona pari a 1.000 ohm in condizioni ordinarie e 200 ohm in condizioni particolare . Se in occasione di un guasto una persona fosse a contatto con una massa e contemporaneamente in prossimità di una massa estranea ( es . una tubazione idrica ) si troverebbe in una situazione più sfavorevole e la regola assunta per stabilire il coordinamento non sarebbe più valida . La soluzione per ovviare a questa situazione è quella di rendere i due sistemi equipotenziali , perché se tra due punti la differenza di potenziale è nulla sarà nullo anche il passaggio di corrente . Poiché si è visto poco sopra che collegare pezzi di metallo all ’ impianto di terra senza un criterio è un ’ azione che va contro la sicurezza , la norma viene in aiuto dell ’ installatore e indica una serie di elementi che sono da considerare masse estranee ( Norma CEI 64-8 / 4 , 413.1.2.1 ) e da collegare con collegamento equipotenziale principale EQP al collettore di terra : - i tubi alimentanti i servizi dell ’ e- dificio , es . acqua e gas ; - le parti metalliche strutturali dell ’ edificio e canalizzazioni del riscaldamento centrale e del condizionamento dell ’ aria ;
- le armature principali del cemento armato utilizzate nella costruzione degli edifici , se praticamente possiible .
Protezione dei montanti
Come noto , con il termine “ montante ” viene indicato il tratto di conduttura , generalmente con percorso verticale , che collega il punto di misura e consegna dell ’ energia al primo quadro di distribuzione dell ’ impianto utilizzatore degli edifici a destinazione di tipo residenziale e similari . Nella maggior parte dei casi tale punto di consegna è centralizzato per tutti gli impianti dell ’ edificio in un locale dedicato che deve essere accessibile , indipendentemente dalla presenza degli utenti , agli incaricati dell ’ ente distributore dell ’ energia . Si considerano “ montanti ” anche i tratti di conduttura che portano l ’ alimentazione dai singoli contatori ai relativi appartamenti . La sezione del montante va calcolata in modo che la sua portata sia adeguata alla potenza assorbita dall ’ impianto utilizzatore dove la portata IZ del cavo è il valore di corrente a regime in corrispondenza del quale l ’ isolante assume una temperatura non superiore a quella massima consentita per assicurare al cavo una durata di vita prefissata , generalmente compresa tra i 20 e i 30 anni in funzionamento continuo ( par . 8.3 a pag . 218 e seguenti ). Se si considerano i valori di potenza contrattuali e il fatto che l ’ ente distributore installa a valle del contatore un interruttore automatico magnetotermico con la funzione di limitare al valore contrattuale , maggiorato del 10 % ( a cosfì = 0,9 ), la potenza che l ’ utente può prelevare , la corrente assorbita risulta mode-
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