Il Giornale dell'Installatore Elettrico, Set/Ott 2024 | Page 59

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sta e pertanto sarebbero sufficienti cavi di sezione limitata . In realtà però le sezioni del montante sono determinate , nella pratica , dal calcolo della caduta di tensione , che non devono assumere valori superiore al 1-2 % della caduta di tensione massima ammessa e che rappresentano un criterio di dimensionamento più severo .
Collegamento a terra dell ’ antenna e del suo sostegno
I riferimenti legislativi e normativi per l ’ installazione di impianti centralizzati d ’ antenna sono essenzialmente due : - Decreto 22 / 01 / 2013 , “ Regole tecniche relative agli impianti condominiali centralizzati d ’ antenna riceventi del servizio di radiodiffusione ”. - Guida CEI 100-7 , del gennaio 2017 , “ Guida per l ’ applicazione delle Norme sugli impianti televisivi , sonori e servizi interattivi ”
Oltre alle norme specifiche per gli impianti di antenna è necessario fare riferimento anche alla Norma CEI 64-8 , per le prescrizioni generali di sicurezza , e alla CEI EN 62305 , per l ’ eventuale
protezione contro i fulmini . La guida , dopo l ’ introduzione in cui vengono descritte le strutture degli impianti per canali televisivi terrestri e da satellite , si occupa soprattutto della funzionalità dell ’ impianto e delle antenne in particolare . Viene però riservato un capitolo sulla sicurezza elettrica dell ’ impianto , che desta sicuramente un certo interesse per le nostre finalità . In questo capitolo la Guida CEI 100-7 ricorda che i rischi elettrici connessi agli impianti d ’ antenna possono essere dovuti a contatti diretti ed indiretti sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche dell ’ impianto e sui relativi circuiti di alimentazione , a fulminazioni dirette ed indirette della struttura , che ospita l ’ impianto d ’ antenna , e alla formazione di cariche elettrostatiche sulle strutture esterne dell ’ antenna . Per quanto riguarda l ’ ultimo rischio , la guida fa notare che sull ’ antenna possono originarsi delle cariche elettrostatiche causate , ad esempio , dal flusso del vento . Tale fenomeno non è , in generale , pericoloso per le persone , ma
potrebbe risultare dannoso per i circuiti elettronici dell ’ impianto d ’ antenna . Per la protezione contro l ’ accumulo delle scariche elettrostatiche , il collegamento a terra dello schermo del cavo d ’ antenna , eseguito ai fini della protezione contro i contatti indiretti , è più che sufficiente per condurre a terra le piccole correnti in gioco . Ci si deve però assicurare che fra l ’ antenna e lo schermo del cavo coassiale ci sia un collegamento diretto , anche se viene interposto un trasformatore “ balun ” ( balance-unbalance trasformer ). Il sostegno dell ’ antenna , invece , non è una sorgente significativa di scariche elettrostatiche e quindi non è necessario il suo collegamento a terra , nei casi in cui non lo sia ai fini della protezione contro i fulmini . La protezione contro i contatti diretti ed indiretti degli apparecchi elettrici ed elettronici , presenti nell ’ impianto di antenna , e dei rispettivi circuiti di alimentazione rientra nel caso generale della protezione degli impianti e degli apparecchi utilizzatori , quindi la guida riporta semplicemente la considerazione che i circuiti di
alimentazione degli apparecchi elettrici ed elettronici d ’ antenna devono rispondere alla Norma CEI 64-8 , relativa agli impianti elettrici utilizzatori , mente gli apparecchi elettronici devono essere realizzati in conformità alla Norma CEI 92-1 ( EN 60065 ). Per quanto riguarda la protezione contro i fulmini , per verificare se il sostegno metallico di un ’ antenna deve essere collegato a terra bisogna fare riferimento alla Norma CEI EN 62305 e cominciare a vedere se l ’ edificio non è autoprotetto e , come tale , provvisto di un impianto di protezione contro i fulmini o interessato alla realizzazione di tale tipo di impianto . Nel caso in cui l ’ edificio fosse dotato di impianto di protezione il sostegno metallico dovrà essere collegato al sistema di captazione e si dovrà verificare che la presenza dell ’ antenna non modifichi la tipologia dell ’ impianto necessario . Nel caso di edificio autoprotetto si dovrà verificare che l ’ antenna non aumenti in modo significativo la probabilità di fulminazione dell ’ edificio fino al punto di rendere necessaria la realizzazione di un sistema di protezione .
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