Il Giornale dell'Installatore Elettrico, Aprile 2024 | Page 46

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FOCUS
da applicare :
• deve essere possibile individuare semplicemente e senza incertezze quali sono i rivelatori intervenuti mediante una segnalazione luminosa locale visibile
• quando è richiesta la segnalazione visibile sopra la porta di ingresso al locale questa può essere cumulativa del rivelatore installato nel locale e del rivelatore installato nel controsoffitto e / o sottopavimento o nelle macchine presenti nel locale .
Soppesando le prescrizioni sopra elencate si conferma la necessità , ai fini di una corretta progettazione e installazione dell ’ IRAI , acquisire tutte le informazioni sulle caratteristiche dei locali e la loro rappresentazione grafica in pianta e in sezione .
Al fine della suddivisione dei locali e del collegamento dei rivelatori il progettista deve considerare :
• se la linea di collegamento serve più zone o più di 32 punti o più di una tecnica di rivelazione ( ad esempio : funzione A-rivelazione e D-allarme manuale in Tabella 5 ) la stessa deve essere realizzata ad anello chiuso e devono essere installati appositi dispositivi
di isolamento conformi alla Norma UNI EN 54-17 ( Isolatori di corto circuito ) in grado di assicurare che un corto circuito o una interruzione della linea non impediscano , per più di una zona , le segnalazioni di allarme ,
• rivelatori sensibili a fenomeni differenti possono essere compresi nella stessa zona purché i rispettivi segnali siano identificabili in modo univoco dalla centrale di controllo e segnalazione ,
• i pulsanti per la segnalazione manuale possono essere collegati al circuito dei rivelatori purché i rispettivi segnali siano identificabili in modo univoco dalla centrale di controllo e segnalazione e attivino zone logiche differenti della stessa ,
• possono essere collegati alla linea dei rivelatori automatici e manuali purché i rispettivi segnali siano identificabili in modo univoco dalla centrale di controllo e segnalazione e attivino zone logiche differenti : - i moduli di attivazione ( ad esempio : funzione G- comando del sistema o attrezzatura di protezione contro l ’ incendio allarme manuale in Figura 2 ),
- i dispositivi di segnalazione
( ad esempio funzione C : allarme incendio in Figura 2 )
- le segnalazioni tecnologiche ( ad esempio funzione H : Sistema automatico o attrezzatura in Figura 2 )
Il passo successivo alle attività di progettazione e di valutazione del rischio indicate in precedenza è il criterio di scelta della tipologia dei rivelatori . La Norma UNI 9795 non fa sconti e specifica che i rivelatori devono essere conformi alla serie delle Norme UNI 54 . Ricordiamo nello specifico che i rivelatori puntiformi di calore devono essere conformi alle specifiche della UNI EN 54-5 , i rivelatori puntiformi di fumo alle UNI EN 54-7 , i rivelatori ottici lineari di fumo alla UNI EN 54-12 , i rivelatori di fiamma alla UNI EN 54- 10 ( con relativa classificazione in tre classi prestazionali ), i rivelatori puntiformi multi sensore alla UNI EN 54-7 e 54-5 / 54-29 / 54- 30 / 54-31 , mentre i sistemi di rivelazione di fumo ad aspirazione e campionamento devono conformarsi alle specifiche tecniche della UNI EN 54-20 .
Il processo di scelta dei rivelatori deve considerare i seguenti parametri principali : A ) le condizioni ambientali : - moti dell ’ aria , - umidità , temperatura , - vibrazioni , - presenza di sostanze corrosive , - presenza di sostanze infiamma bili che possono determinare rischi di esplosione , B ) la natura dell ’ incendio nella sua fase inziale ; C ) la comparazione di quanto in A e in B con le caratteristiche di funzionamento dei rivelatori , dichiarate dal fabbricante e attestate dalle prove ; D ) la configurazione dell ’ ambiente dati i limiti e le condizioni operative e dimensionali prescritte dalla UNI 9795 ;
E ) le funzioni particolari richieste al sistema IRAI ( ad esempio : azionamento di un sistema di estinzione dell ’ incendio , attivazione delle procedure di evacuazione , attivazione di un impianto di avviso sonoro , etc .).
I criteri di installazione dei rivelatori devono soddisfare la certa individuazione di ogni tipo di focolaio d ’ incendio prevedibile nell ’ area sorvegliata ed evitare falsi allarmi . La posizione e il numero dei rivelatori da installare è funzione dei seguenti fattori : - il tipo di rivelatori ; - la superficie e l ’ altezza del locale ;
- la forma del soffitto o della copertura quando questa costituisce il soffitto ;
- le condizioni di aerazione e di ventilazione naturale o meccanica del locale ;
- la temperatura e l ’ umidità . Inoltre i rivelatori devono essere installati in posizioni di agevole accesso al fine di garantire la corretta manutenzione . In ciascun locale dell ’ area sorvegliata deve essere installato almeno un rivelatore , con le eccezioni prima citate . Per i rivelatori puntiformi di calore la temperatura di intervento del loro elemento statico deve essere maggiore della più alta temperatura ambiente raggiungibile nei pressi in rapporto alla loro classe . Significativo al fine dei risultati di questa valutazione è la conoscenza delle installazioni presenti nel locale che possono essere , anche temporaneamente , fonti di irraggiamento termico , di aria calda o di vapore . La Norma UNI 9795 dettagli per ciascuna tipologia di rivelatore i criteri di posizionamento e distribuzione in rapporto alle caratteristiche dei locali e della loro geometria in pianta e in sezione . Ad esempio , per i rivelatori puntiformi di calore la UNI 9795 nel
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