Electric Indigo- Belgio 2013 - Fiction - 24'
di Jean-Julien Collette
Uno dei sette colori dell’arcobaleno, l’indaco, tinta
fra blu e violetto, o, più precisamente, una delle sue
sfumature, un blu-viola elettrico. Nella simbologia
dei colori, esso significa fiducia, verità, stabilità. O
meglio viaggio verso questi valori, la loro ricerca.
Nessun nome poteva quindi essere più adatto alla
giovane protagonista, Indigo, che, attraverso un
percorso difficile ed inusuale cercherà di arrivare a
questa
stabilità
tanto
agognata
e
ricercata.
Cresciuta da una coppia eterosessuale, unitasi in un
matrimonio formale “non carnale”, costituita dallo
spagnolo Ruben e dall’americano Tony, Indigo non
ha mai conosciuto la madre, Jennifer, che per una
busta gonfia di euro si era prestata a farla nascere
per cederla alla coppia di amici desiderosi di
crescere un bambino senza matrimoni con donne,
considerate un’inutile complicazione. Il giorno del
dodicesimo
compleanno
della
protagonista,
la
madre naturale appare sulla scena, svelando la sua storia. Siamo di fronte ad un incredibile
matrimonio d’amicizia, con scene che scorrono unitamente a dialoghi misti francese-inglese,
un’unione inizialmente contraddistinta da un intenso legame fraterno ma poi sfociato nella tragedia.
Rifiutatisi, infatti, di rendere la figlia adottiva, Ruben e John vengono uccisi a sangue freddo dal
padre di Jennifer, avvolti da un candido accappatoio macchiato dal rosso acceso della morte. La
ventenne “liberata” dagli adulti dai quali si era trovata sempre