A pranzo, l'apporto di glucidi deve essere maggiore, per fornire al corpo l'energia con
cui affrontare la giornata. L'ideale è mangiare 80-100 g di pasta e 40 di pane, meglio
se integrali, seguiti da 100 g di carne o 150 di pesce, verdura a volontà e un frutto.
A cena, invece, sono sufficienti 40 g di riso, 30-40 g di pane, verdura e un secondo
leggero, per esempio prosciutto cotto sgrassato.
Non dimentichiamo che anche i lipidi sono importanti: il 7% di grassi saturi
garantisce il corretto assorbimento delle vitamine liposolubili come la A, la E, la D e la
K., che vengono metabolizzate solo attraverso i grassi.
Abolire completamente olio e burro, quindi, significa andare incontro al rischio di
carenze vitaminiche importanti, con serie conseguenze sulla salute.
Un'altra cosa da non dimenticare è la colazione, che deve essere ricca di fibre e di
zuccheri semplici, ma anche delle proteine nobili del latte.
Con un'alimentazione di questo tipo, il buon funzionamento del metabolismo è
garantito, soprattutto nel lungo periodo. Per avere risultati a breve termine, però, si
può puntare su un ulteriore frazionamento delle entrate caloriche.
Questo può essere utile soprattutto all'inizio di una dieta dimagrante, per riattivare più
velocemente il metabolismo, oppure quando gli si vuole dare una scossa dopo un
periodo di particolari eccessi e sedentarietà.
In tutti questi casi, l'ideale è un programma alimentare giornaliero suddiviso in sei
pasti diversi.
Il nostro organismo, infatti, è regolato da un “timer” biologico che scandisce, nelle
diverse fasi della giornata, bisogni ed esigenze. Non a caso la mattina, al risveglio,
dopo circa sette-otto ore di digiuno, il corpo richiede nuove energie per affrontare la
giornata; così come a mezzogiorno comincia a far avvertire un certo appetito, oppure
alla sera sonno e stanchezza.
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