Il Corriere Termo Idro Sanitario Settembre 2024 | Page 24

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TECNOLOGIA
ENERGY & STRATEGY

Idrogeno verde : ne servirà molto di più del previsto

ENERGY & STRATEGY SCHOOL OF MANAGEMENT POLITECNICO DI MILANO HA PRESENTATO L ’ HYDROGEN INNOVATION REPORT 2024 , SECONDO CUI IN ITALIA IL FABBISOGNO DI IDROGENO PULITO È DI OLTRE 7 MILIONI DI TONNELLATE ALL ’ ANNO , MENTRE GLI OBIETTIVI FISSATI DAL PNIEC PREVEDONO SOLO IL 3 %

Per produrre 7,5 Mt di idrogeno verde necessario a industria ( di cui il 77 % per quella hard-to-abate ) e trasporto pesante servirebbero 250 GW aggiuntivi di rinnovabili , circa il triplo di quanto previsto dagli obiettivi del fotovoltaico al 2030 . Uno sforzo notevole ma necessario , visto che 4,1 Mt di idrogeno per l ’ industria hard-to-abate basterebbero da soli a ridurre le emissioni di CO 2 di 27,37 Mt l ’ anno , a fronte del target totale di 287,1 Mt a fine decennio . Vittorio Chiesa , direttore di E & S : “ Purtroppo c ’ è una distanza enorme tra l ’ attuale strategia nazionale sull ’ idrogeno e gli obiettivi indicati nel PNIEC con il reale fabbisogno di idrogeno verde . In queste condizioni è troppo incerta la direzione di mediolungo periodo che il Paese intende percorrere ed è quindi assai difficile per gli operatori elaborare linee di azione e dare il via allo sviluppo di una filiera nazionale , come invece sta già accadendo in Germania , Francia e Spagna ”. Circa 7,5 milioni di tonnellate di idrogeno sostenibile per i settori industriali e per i trasporti pesanti , difficilmente elettrificabili , cui se ne aggiungerebbero altre 7,7 se si volesse anche soddisfare il fabbisogno civile di riscaldamento . A tanto ammonta , secondo una stima realizzata dall ’ E & S della School of Management del Politecnico di Milano , il fabbisogno

annuale in Italia , considerando i settori principali di possibile adozione e convertendo l ’ attuale utilizzo di altre fonti , come ad esempio il metano . All ’ industria sarebbero destinati 5,4 milioni di tonnellate , di cui 4,1 a quella hard-to-abate , i restanti 2,1 ai trasporti pesanti : una quantità che appare irraggiungibile se si considerano gli obiettivi decisamente poco ambiziosi del PNIEC al 2030 , che prevedono appena 0,115 Mt per utilizzi industriali e 0,136 Mt per i trasporti , cioè rispettivamente il 2,1 % ( 2,8 % se si considerano i soli settori hard-toabate , come acciaio e fonderie , chimica , ceramica , carta e vetro ) e il 6,4 % del potenziale massimo di adozione . “ Per consentire la sola produzione annua di 7,5 milioni di tonnellate di idrogeno richiesti per industria e trasporto pesante servirebbero 250 GW aggiuntivi di rinnovabili , cioè circa 3 volte gli attuali obiettivi di fotovoltaico al 2030 , 500 GW se si includono i consumi termici del settore civile ”, commenta Chiesa , tra gli estensori dell ’ Hydrogen Innovation Report 2024 , presentato al Politecnico di Milano insieme alle aziende partner della ricerca . “ Negli ultimi anni - continua Chiesa - sono state messe a punto diverse ed eterogenee misure di sostegno , come gli investimenti del PNRR , e altre sono in corso di implementazione ( Decreto idrogeno attualmente in consultazione ), ma resta non chiara la direzione di mediolungo periodo che si intende percorrere , imprescindibile per permettere agli operatori di elaborare strategie di azione e per dare il via allo sviluppo di una filiera nazionale ”. Contrariamente a quanto accade nel nostro Paese , in Europa si viaggia ad altre velocità . In Germania gli obiettivi di consumo di idrogeno sono stati rivisti al rialzo nel corso del 2023 e gran parte del fabbisogno sarà coperto da importazioni , mentre la Francia , che dispone di energia nucleare , punta a produrre localmente
entro il 2030 più dell ’ 80 % di quanto le occorre . Quanto alla Spagna , si candida a diventare esportatore della ‘ molecola verde ’ ( ruolo ambito anche da diversi Paesi del continente africano ) puntando entro fine decennio a 11 GW di capacità di elettrolisi , sfruttando il proprio potenziale di disponibilità eolica e fotovoltaica . “ L ’ idrogeno sostenibile rappresenta una componente cruciale nella transizione energetica verso un futuro a basse emissioni di carbonio - aggiunge Federico Frattini , vicedirettore di E & S e responsabile del Rapporto - perché può essere prodotto da fonti rinnovabili . Questa transizione riguarda sia i settori industriali che consumano idrogeno da combustibili fossili per i loro processi ( raffinazione e industria chimica ) sia quelli che oggi non possono sostituire diversamente il gas naturale per produrre il calore necessario a funzionare ( come la carta , il vetro , la ceramica e la grande siderurgia ). Per farlo , però , sono necessari ulteriori sviluppi tecnologici che rendano l ’ idroge-
Vittorio Chiesa
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