Vista posteriore dei collettori |
La scuola olandese , qui presa ad esempio , presenta un campo solare è costituito da 38 pannelli a elevato livello di vuoto . Grazie a questa quantità di collettori installati , l ’ impianto solare termico raggiunge una superficie complessiva pari a 76 m 2 . La temperatura necessaria per alimentare l ’ utenza non è bassa come potrebbe essere in un impianto destinato al riscaldamento dell ’ acqua sanitaria dove , ad esempio , si potrebbe aver bisogno di circa 45 ° C . In questo sistema , invece , i collettori devono funzionare a una temperatura di circa 70 ° C , per destinare poi l ’ acqua calda così prodotta al riempimento di un serbatoio di accumulo che , a sua volta , alimenta il circuito di riscaldamento dei diversi ambienti del plesso scolastico . Grazie alle elevate prestazioni del collettore , dovute al notevole contenimento delle perdite termiche legato al vuoto spinto realizzato all ’ interno dei pannelli solari , il campo solare termico è in grado di fornire l ’ acqua alla tem- |
Vista complessiva degli impianti sola
peratura desiderata e richiesta per l ’ utenza in tutto il corso dell ’ anno e , soprattutto , anche quando la radiazione solare disponibile è più bassa , vale a dire nella stagione di riscaldamento . L ’ edificio scolastico è fortunatamente dotato di una terrazza piana , dove è stato perciò possibile installare agevolmente i collettori solari termici , facendo uso di supporti metallici fissati al pavimento della terrazza stessa . Questo tipo di collocazione dei collettori è vantaggiosa poiché è possibile posizionare i pannelli nel modo più opportuno per massimizzare la cattura della radiazione solare e quindi la resa termica , in termini sia di orientamento , vale a dire verso il sud , sia di inclinazione rispetto al piano orizzontale . Una situazione così favorevole non si riscontra nei tetti a falda dove , quasi sempre per ragioni autorizzative ed estetiche , il posizionamento dei collettori viene effettuato a filo falda e , perciò , inclinazione e orientamento sono legati a quelli del tetto stesso e , spesso , non è possibile raggiungere valori ottimali per questi parametri . Un altro aspetto molto interessante di questo impianto è la sua elevata replicabilità . Infatti , la realizzazione di questo sistema solare termico è stata inserita all ’ interno di un appalto di lavori ben più ampio , che comprende circa 100 edifici scolastici .
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QUANTO PRODUCE L ’ IMPIANTO ? Troppo spesso si parla di producibilità presunte dei sistemi solari termici oppure , espressione del tutto equivalente , della loro resa attesa . Cruciale , invece , è avere a disposizione |
dati reali sul comportamento di questi sistemi sul campo , al netto di tutti i problemi operativi , i guasti e gli imprevisti di altro tipo . Da monitoraggi condotti tempo fa ( ne ha parlato l ’ ing . Riccardo Battisti in un articolo pubblicato sull ’ Installatore Italiano ) nel periodo estivo è risultato che l ’ input medio giornaliero di energia solare incidente sui collettori è stato pari a 4,76 kWh / giorno su ogni m 2 di superficie . Si tratta di un valore piuttosto elevato , caratteristico della stagione estiva , più ricca in termini di disponibilità di risorsa solare . Dopo il passaggio nell ’ impianto solare questa quantità di energia subisce una inevitabile diminuzione , dovuta al rendimento complessivo del sistema : l ’ output solare medio , sempre rilevato dai dati del monitoraggio , vale 2,91 kWh / giorno sempre con riferimento all ’ unità , vale a dire al metro quadrato , di superficie captante . Il rendimento , quindi , assume un valore medio superiore al 61 %. Considerando la superficie captante dell ’ intero impianto solare , l ’ energia media captata quotidianamente è stata pari a 362 kWh / giorno mentre l ’ output di produzione di calore 221 kWh / giorno , indicando sempre un rendimento attorno al 61 %. In condizioni di picco , la potenza specifica del campo solare è stata di 597 W per metro quadrato di superficie captante e l ’ efficienza è pari al 76 %. È interessante anche vedere per quante ore sia assicurata la produzione di energia dall ’ impianto solare : nel periodo considerato , si è monitorato un funzionamento |
RISCALDAMENTO E ACS
Se il collettore è sotto vuoto |
Se i piccoli impianti solari termici sono semplici da installare e gestire , quelli medio-grandi hanno maggiori possibilità di conseguire elevati rendimenti ( alberghi , condomini , centri benessere , scuole ecc .). In questi casi |
si riescono ad ottenere adeguate economie di scala raggiungendo costi specifici contenuti . Tuttavia , si tratta di utenze esigenti e dunque è necessario disporre di tecnologie che siano in grado di produrre acqua anche ad |
elevate temperature con buoni rendimenti . Per rispondere a queste esigenze l ’ evoluzione tecnologica del solare termico si è orientata anche verso collettori piani vetrati , ma dotati di uno strato sottovuoto al suo interno . |
Proprio questo strato consente di ridurre drasticamente le perdite termiche verso l ’ esterno e , quindi , di ottenere un ’ ottima prestazione in termini di efficienza anche in presenza di elevate temperature operative . |