Io non sono felice quando litigo con la famiglia e con la ragazza perché mi sento ferito e ci sto male, perché è
brutto litigare con qualcuno.
Io sono felice quando, parlando con gli altri, si arriva a discutere di una qualsiasi cosa in modo serio, dove
ognuno dice la sua senza cercare di prevalere sugli altri. Si è tutti sullo stesso livello e ci si confronta. in questi
momenti intensi, è liberatorio e rilassante pensare assieme a qualcun altro.
Io non sono felice perché non ho abbastanza soldi per fare quello che voglio e, anche se so che prima o poi
arriveranno – ma spero il prima possibile – , ne voglio fare tanti per tutti i miei fratelli che hanno lasciato la
scuola per fare 100 o 200 euro alla settimana per aiutare la famiglia che arriva a fatica a fine mese, e sarò felice
quando potrò comprargli quello che vogliono, e quando mio padre, mia madre, mia sorella non dovranno più
lavorare.
Io sono felice quando corro in auto, perché dal momento in cui salgo e mi metto al volante tutto intorno si
trasforma, rimango solo io, l’auto, e la strada. Quando guido il tempo si ferma, non esiste passato, non esiste
futuro, ma soltanto quel preciso istante.
Io sono felice perché ogni volta che vedo un aereo vorrei esserci su. Mi piace il modo in cui decolla, il modo in
cui atterra. Una cosa che mi fa esaltare ogni volta che lo vedo è la sua enorme forma. L’idea di esserci su
oppure di lavorarci con tutte quelle hostess mi fa emozionare. Inoltre non si potrebbe non parlare della sua
cockpit, la parte interna più bella che ha.
Sono felice perché ogni che volta che gioco a Infinite Flight Simulator mi sembra di pilotarne uno e ogni volta
che guardo una cockpit e riconosco i comandi.
Amo il modo in cui abbasso i carrelli, il modo con cui tocca la pista di atterraggio. Mi piace il modo con cui il
pilota parla con la torre di controllo.
L’idea di viaggiare sempre in aereo sarebbe la cosa più bella al mondo.
Io sono felice quando sto con le persone a cui tengo e voglio bene, come quando sto con la mia con la mia
compagnia e ripenso a quando, quattro anni fa, eravamo solo due o tre e ora arriviamo a sfiorare le venti
persone, o meglio venti fratelli e sorelle, perché siamo come una grande famiglia, sempre unita. E a me basta
passare del tempo con loro per essere felice. Ciò che mi rende ancora più felice, però, credo che sia sapere che
è grazie a me che siamo tutti così uniti perché la maggior parte di noi era sempre stata esclusa dagli altri
ragazzi, e riunendoli tutti ho dato loro la possibilità di avere amici su cui potranno sempre contare. A me per
essere felice non servono soldi, belle auto e moto, telefoni nuovi o qualsiasi altra cosa materiale, come ho già
detto prima, mi basta stare con la mia “famiglia”.