Il Bagno Oggi e Domani Settembre/Ottobre 2022 | Page 97

di un nuovo prodotto – spiega Enrica Corzani - creiamo un team con diverse competenze e lavoriamo insieme , da subito . Il team è composto da product designer , interaction designer e da professionisti del marketing e della comunicazione lato nostro ; lato azienda chiediamo di avere come interlocutori la proprietà , ricerca e sviluppo , marketing e commerciale . Lavoriamo così sempre , anche quando non ci viene richiesto di curare il lancio o la comunicazione di prodotto , in questo modo consegniamo ai nostri clienti non un semplice prodotto , ma una storia da raccontare e a chi raccontarla .” La parte più imponente del lavoro è svolta all ’ inizio attraverso una serie di analisi dell ’ azienda , dei suoi prodotti e di come vengono comunicati , dei metodi di produzione e delle motivazioni di acquisto della clientela attuale . Poi si analizza “ il contesto ”, ovvero il luogo fisico in cui quel prodotto si andrà a collocare e i potenziali
utenti , il loro immaginario , le loro abitazioni o luoghi di lavoro le abitudini , come vengono compiute le scelte di acquisto e attraverso quali leve avviene la fidelizzazione . “ Ipotizziamo percorsi diversi del prodotto , immaginiamo scenari futuri , studiamo i trend presenti e quelli che si stanno appena affacciando sul mercato , i trend passeggeri e quelli che sono destinati a rimanere per qualche anno . E da qui già si capisce che la comunicazione gioca un ruolo importante , fosse anche solo perché i prodotti sono il primo strumento di comunicazione che un ’ azienda ha tra i propri asset per poter dire con chiarezza chi è e come lavora .” Un lavoro di analisi titanico , generalmente visualizzato attraverso enormi raccolte fotografiche , condivise in modo virtuale con tutti i membri del team e spesso con l ’ azienda : ognuno vede cosa sta facendo un altro componente del team in tempo reale . “ All ’ inizio , vista da fuori questa parte del nostro
lavoro appare come una massa scomposta di appunti di viaggio , poi si comincia a discuterne , a eliminare , a raggruppare , a graficizzare e sistemare ogni pezzo del puzzle e il risultato sono una serie di direzioni plausibili e spesso innovative per il futuro concept di prodotto , che tanto futuro non è perché mentre il percorso di analisi comincia ad apparire sui nostri muri virtuali , i designer sono stimolati e iniziano a fare le prime ipotesi .” I futuri concept sono discussi con l ’ azienda e in base ai diversi feedback vengono perfezionati , si realizzano i prototipi e poi si passa all ’ ingegnerizzazione che non è – come spesso accade – un punto critico ma un passaggio . “ A questo punto , grazie al lavoro svolto - sottolinea Enrica Corzani - abbiamo creato un contenuto importante per la comunicazione di prodotto : una storia da raccontare . È questa è la parte più delicata , il punto sul quale abbiamo
deciso di intervenire inserendo il nostro team di marketing e comunicazione che sin dall ’ inizio partecipa al processo di analisi e progettazione , in modo tale che quando arriva il momento di comunicare il prodotto ci sia coerenza e nulla del lavoro svolto vada perso . In parte la storia è narrata dal prodotto stesso , in parte attraverso gli strumenti di comunicazione , a partire da come devono essere scattate le foto e scritti i testi , fino a dove sarà presentato il prodotto . Il nostro team di marketing e comunicazione conosce già alla perfezione le caratteristiche del cliente finale per il quale il prodotto è stato progettato , così come conosce l ’ azienda , la sua storia , i suoi valori , la visione per il futuro , e trasferisce tutto questo sui canali giusti con gli strumenti più appropriati e nei tempi concordati .” Questo metodo di lavoro – ci assicura la Corzani – permette di generare risultati di fatturato tangibili .
DAL TRADIZIONALE AL DIGITAL : QUALI STRU- MENTI SCEGLIERE ? Gli strumenti disponibili per una comunicazione efficace sono molteplici ed uno strumento non esclude l ’ altro . “ Il potere delle immagini , coinvolgimento di una clip , il valore di una storia raccontata , l ’ emozione tattile di una pagina – afferma l ’ architetto Massimo Farinatti - possono esprimere il valore della marca e del prodotto , arrivando al target di riferimento . Se qualche anno fa la possibilità di essere presenti su palcoscenici capaci di diffondere concetti e prodotti era solo per aziende in grado di sostenere budget importanti , oggi questi palcoscenici sono alla portata di tutti .” Ed è vero , ma come evitare il rischio che il messaggio si disperda in una moltitudine di altri messaggi ? Secondo Farinatti “ Per produrre bellezza ci vuole qualità e la qualità deve essere alla base di ogni singola immagine , video , storia che si vuole raccontare in podcast o in una brochure . La qualità la fanno i singoli professionisti del team di produzione dei contenuti .” I professionisti della comunicazione hanno a disposizione diversi media su cui veicolare una comunicazione di qualità e vanno scelti in base agli obiettivi da raggiungere . Tra i canali social – “ osserva Gabriella Del Signore - i più adeguati in ambito design sono tre : Instagram , che offre la possibilità di parlare anche di progetti di design e architettura ; Pinterest , che lavora sull ’ immagine , è molto utilizzato dagli architetti perché permette di creare delle bacheche di prodotti in base alla tipologia . Linkedin , infine , si rivolge a un utente più profilato e professionale , che guarda più ai contenuti ed è ideale per le notizie Corporate . Le notizie sui canali social sono autoreferenziali , gestiti da o per conto dell ’ azienda , mentre i magazine cartacei , quelli online e i blog riprendono informazioni divulgate attraverso i comunicati stampa . Qui c ’ è una redazione , un Direttore Responsabile , un giornalista che vaglia , sceglie e dà spazio all ’ informazione che abbiamo comunicato perché questa ha un valore . Si tratta di contenuti valevoli di essere pubblicati e questo dà un endorsement importante ”. La pensa così anche Joelle Tambone , che mette la carta stampata al primo posto per efficacia , “ Soprattutto per il B2B , quando la comunicazione è verticale e forniamo anche informazioni di tipo economicofinanziario dell ’ azienda . Ci sono strumenti web che non permettono di ottenere la stessa brand awareness e brand reputation dei magazine cartacei , che hanno autorevolezza , mentre il linguaggio social è troppo volatile . Per noi e per i nostri clienti , tra una recensione o un post di Instagram e un articolo su un media cartaceo non vi è dubbio che sia molto più posizionante quest ’ ultimo . La nostra filosofia di comunicazione è orientata in questa direzione e ci dà degli ottimi riscontri , misurabili .” Che dire ? Non possiamo che essere lusingati per l ’ apprezzamento del nostro lavoro .