ELENA GIARDINI
MIMESI-MEDIA INTELLIGENCE
DIRETTORE commerciale IN MIMESI - AGENZIA DI MEDIA MONITORING A 360 GRADI – CHE PROPONE SERVIZI DI CONSULENZA QUALIFICATI E PERSONALIZZATI IN AMBITO PRESS E RADIO TV , WEB E SOCIAL MEDIA , OLTRE ALLE RELATIVE VALORIZZAZIONI .
Mimesi è un ’ agenzia di monitoraggio media nata nel 2001 e composta da nativi digitali . Forniamo informazioni di valore alle aziende , utili per le loro strategie di marketing e comunicazione . Penso che oggi gli strumenti di comunicazione siano fin troppi , non c ’ è uno migliore o peggiore degli altri perché sono da scegliere in base agli obiettivi che l ’ azienda vuole raggiungere . Da parte nostra , raccogliamo una mole di dati che poi bisogna sapere utilizzare poiché la mera ricezione o la pura lettura dà poca sostanza , il risultato viene dall ’ aggregazione di una serie di parametri che aiutano a raggiungere l ’ obiettivo specifico della comunicazione . Quindi , nella scelta dello strumento è fondamentale sapere esattamente dove si vuole arrivare , per esempio qual è il target da raggiungere , quali i messaggi chiave che su cui si vuole spingere . Che si tratti di carta stampata , web o social , l ’ importante per noi di Mimesi è aggregare tutti questi dati , identificarli , descriverli , dettagliarli e fare in modo che alla fine si abbia una misurazione del trend della comunicazione . Questo aiuta i comunicatori interni all ’ azienda a compiere una serie di riflessioni e di strategie , e aiuta a comprendere quale è il valore – anche economico – della comunicazione che è stata portata avanti . I nostri strumenti si basano principalmente su una prima parte di analisi determinata da algoritmi che riguarda l ’ aggregazione di tutti i dati a livello quantitativo , per poi focalizzarci sui dati qualitativi – in questa fase intervengono nostri analisti specializzati - e quindi ottenere una panoramica dei risultati della comunicazione , che si tratti di articoli su carta stampata , sul web , conversazioni post-social , siano servizi radio-tv dedicati e così via . Questi sono i criteri con i quali pensiamo sia utile andare a riconoscere quali sono i risultati della comunicazione , per poi misurarli e valorizzarli in modo da consentire ai nostri clienti di attuare passaggi successivi a livello strategico . Tengo a sottolineare che alla base della valorizzazione ci sono algoritmi molto specifici e utilizziamo dati di partenza forniti e aggiornati da Enti Certificatori specifici , come Dati e Tariffe per quanto riguarda la carta stampata . Sempre in questo caso , altri parametri da considerare sono la diffusione , la tiratura , la leadership . Nel caso del web ci sono diversi parametri strutturati che devono essere sempre aggiornati perché il numero dei visitatori di un sito muta molto velocemente . Per quanto riguarda il mondo dei social siamo ancora in una fase un po ’ embrionale nell ’ andare a misurare anche economicamente il valore di ogni singolo post , tweet , dell ’ engagement o di altri parametri importanti perché l ’ obiettivo della comunicazione è raggiungere un pubblico targetizzato sempre più ampio .
Il valore economico della comunicazione è anche un valore numerico . Più cresce il numero di articoli - per esempio quelli pubblicati sulla carta stampata - più aumenta la qualità degli stessi e cresce la visibilità dell ’ azienda che va di pari passo con una valorizzazione in termini economici . prodotti e coinvolgere ed emozionare i clienti a livello digitale . Soprattutto , queste tecnologie hanno un senso quando si inseriscono all ’ interno di un percorso emozionale o customer journey , creano coinvolgimento e interesse , consentendo all ’ azienda di raggiungere gli obiettivi poiché la tecnologia in sé non genera valore . Si deve anche tenere presente che la comunicazione attraverso la realtà virtuale e aumentata segue tre regole principali . La prima è la multi-device experience , la tecnologia deve essere inclusiva . La nostra forza è creare un progetto di realtà virtuale , aumentata o mista , fruibile attraverso qualsiasi dispositivo , cellulare , tablet o pc , fino a visori di realtà virtuale o visori di realtà olografica . La seconda regola è di scalabilità , di omnicanalità . Quindi realizzare un progetto 3D che si possa utilizzare per raggiungere non uno ma svariati obiettivi . Per esempio , durante la partecipazione ad una fiera , l ’ azienda può coinvolgere clienti e visitatori attraverso queste tecnologie . Lo stesso progetto 3D , però , può essere uno strumento per formare i dipendenti o i clienti sul prodotto , può essere utilizzato per la vendita online , oppure come catalogo virtuale , è utile per la progettazione , la prototipazione , come mezzo di collaborazione tra i vari uffici in azienda .
Terza regola è la condivisione di questi contenuti nel modo più semplice possibile . Siamo web-oriented , sia perché così il cliente non deve scaricare nessuna applicazione , sia perché attraverso il web si ha velocità e integrazione immediata con i diversi portali , che siano siti o e-commerce . Ovviamente , quando parliamo di ambienti virtuali , questi possono essere condivisi tra più persone , dove accedere con un avatar . Si può creare una sessione privata di questo ambiente virtuale e poi fare accedere i clienti condividendo l ’ esperienza attraverso un link . Anche l ’ ambiente virtuale può essere fruito via web , diventando un ’ esperienza coinvolgente , diretta e intuitiva perché partecipiamo attraverso dispositivi che utilizziamo ogni giorno . Poi , nelle logiche del Metaverso , fare accedere i clienti all ’ interno di un certo ambiente può produrre engagement . Nel primo incontro online si spiega quello che si offre e poi si definisce la trattiva incontrandosi fisicamente . Diverse multinazionali sono interessate al Metaverso , personalmente penso che avrà un futuro se sarà utile , efficace , se farà risparmiare tempo negli acquisti , se sarà in grado di creare valore . Se invece non ci saranno aziende che porteranno avanti questi concetti , credo che arriverà un ’ altra tecnologia che la sostituirà .