Il Bagno Oggi e Domani Nov/Dec 2025 | Page 72

ATTUALITÀ

IL LUSSO È SENTIRE, NON AVERE

Il benessere psicofisico delle persone è stato il filo conduttore del programma del convegno AGO25, organizzato da AIPI. Snodato attraverso interventi di professionisti del design d’ interni, la giornata ha portato esempi dai contenuti e dalle metodologie innovative e multidisciplinari sul tema dell’ inclusività.
a cura della Redazione
« Già da qualche anno AIPi- Associazione Italiana Professionisti Interior Designers, sta portando avanti un percorso formativo per i propri iscritti, anche esterni, che rientra in un programma di crescita professionale volto a esplorare altri ambiti, come quello del benessere, che parte dal mondo ospedaliero fino ad arrivare a quello aziendale, alle sale d’ attesa, alle scuole, al sociale ». Queste le parole introduttive di Antonio D. De Antonis, Presidente dell’ Associazione che ha organizzato il convegno AGO25 Benessere & Inclusione, in cui sono stati affrontati anche temi connessi a una progettazione accessibile, coerentemente umanizzata, che sostiene in maniera attiva e funzionale il principio del Design for All.
A fare le presentazioni è stata l’ interior designer Denise Crisalide – delegata Emilia Romagna, regione che ha ospitato quest’ edizione AGO25 a Riccione( 10-12 ottobre) – e il primo intervento ha riguardato un case study di Carmela Palumbo sul ruolo strategico dell’ Human Centered & Biophilic Design nell’ umanizzazione dei luoghi di cura. « Un concetto importante, quando si parla di design biofilico( il tentativo di progettare ambienti coerenti con la nostra tendenza ad affiliarci con sistemi e processi naturali), è la fascinazione, ossia qualcosa che cattura senza l’ impiego di mezzi suggestivi, che proviene dalla Natura e contribuisce a diminuire il livello di stress, aumentando emozioni positive. Ci sono 15 modelli utili a seguire questo tipo di progettazione, che interessano i pattern della Natura nello spazio( varie connessioni e stimoli sensoriali, luce), quelli degli analoghi naturali( forme e pattern biomorfici) e i pattern della Natura dello spazio( prospettiva, rifugio, rischio, stupore). L’ ambiente è un sistema di segni sensibili capaci di modulare l ' esperienza emotiva e comportamentale degli utenti », afferma Palumbo. Altri concetti legati a questo, sostenuti da Amalia Masi nel suo intervento, sono l’ ascolto e la“ responsabilità” che un professionista deve avere, per stabilire quelle priorità che cambiano in base alle persone e ai luoghi.
IL DESIGN D’ INTERNI COME ATTIVATORE SENSORIALE La seconda tavola rotonda si è spostata verso l’ analisi dei sensi – tatto, vista, suono e olfatto –, dove ognuno dei quali svolge un ruolo fondamentale per il benessere psicofisico negli interni, e che se sfruttati con i giusti criteri sono saldamente collegati allo sviluppo di una casa“ accessibile”. Gli interventi di Giacomo Manzoni – figlio del designer Pio Manzù – e dell’ architetto Alessandro Marchelli, osservano come sia cambiato, anche in relazione alla pandemia, il concetto di casa e la necessità di ritrovarvi uno spazio per lavorare, considerando come il remote working abbia portato dei benefici ma anche creato deficit dal punto di vista umano. Grande importanza poi all’ uso del colore – per la casa, per la città e anche la scuola –, come descritto nell’ esempio virtuoso di Graziella Schiavone, in cui la“ scuola che vorrei” ruota su 3 punti: rigenerare, formare in modo consapevole, promuovere la sostenibilità con il riciclo. Quindi arrivando a definire una casa accessibile se sviluppata attraverso un sistema ragionato e multisensoriale: lo studio delle luci e delle loro intensità per un maggior comfort visivo, la ricerca di materiali fonoassorbenti per una piacevolezza tattile che sia anche funzionale nel diversificare, fino all’ olfatto, che può essere impiegato tramite profumazioni diverse. Anche l’ intervento di Milena Carnelli è centrato sull’ importanza dei materiali che si usano nei rivestimenti, nelle superfici, nei pavimenti, scelte che si rivelano utili e strategiche soprattutto per l’ inclusività, dove si possono creare dei percorsi tattili di guida e aiuto, con delle zone confortevoli anche dal punto di vista acustico. La sua case story sulla progettazione di una camera per una giovane ragazza non vedente ha arricchito questa tavola rotonda in cui è venuta fuori l’ importanza legata all’ umanità del progettista, su quanto sia utile la parte emotiva, l’ empatia. « Il materiale, oltre a dare forma e funzione a uno spazio, serve a poter trasmettere una determinata
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