Qual è la concettualizzazione dello specchio Vitruvio , l ’ i- dea iniziale , da dove siete partiti ? V . In generale nel nostro studio , per un qualsiasi progetto , adottiamo una consuetudine operativa : di solito c ’ è una ricerca , che parte da un briefing , relativa a un oggetto proposto da un ’ azienda . In altre occasioni i progetti nascono dalla curiosità che abbiamo per i simboli , per i segni e da uno studio continuo che facciamo degli stessi segni e simboli che ci conducono , anche a livello tecnico , a dare forma a delle idee . Facciamo una ricerca assidua sui prodotti , sulla comunicazione e sugli spazi che rappresentano i tre ambiti principali all ’ interno dei quali ci muoviamo e sviluppiamo per le aziende . Cerchiamo sempre di realizzare qualcosa di suggestivo , di piacevole e di utile che abbia un elevato senso di appartenenza alla società e al mondo in cui viviamo . Il nostro obiettivo è quello di realizzare oggetti che abbiano un senso completo per l ’ azienda per cui stiamo lavorando e che , in quel momento , sta elaborando insieme a noi un oggetto per un determinato gruppo di persone , coloro che daranno il vero senso e il successo all ’ oggetto realizzato . C . Nel caso specifico di Vitruvio siamo partiti dall ’ idea di realizzare una sintesi dello specchio . Generalmente , negli specchi per il bagno , ma anche per tutti gli ambienti della casa , la luce arriva dal retro , attraverso i led , oppure è un elemento esterno . Noi volevamo che luce e specchio fossero su una superficie unica sulla quale convivessero entrambe le funzioni . Se , ad esempio , si utilizza uno specchio con una luce dall ’ alto , si illumina solo la parte superiore del viso , creando delle ombre che alterano l ’ immagine riflessa e che impediscono l ’ uso corretto dello specchio . È a questo punto che interviene il concetto di vanità legato alla migliore prestazione che uno specchio e una corretta illuminazione possono offrire . Siamo riusciti a sintetizzare su un ’ unica superficie la luce in grado di illuminare gradevolmente lo spazio e , in maniera corretta , il volto da ogni lato senza l ’ aggiunta di elementi superflui . C . V . Secondo noi non esistono persone belle o brutte , ma sicuramente esistono luci giuste o sbagliate . L ’ illuminazione emessa da Vitruvio dal basso , dai lati e dall ’ alto , consente di non avere delle ombre e di migliorare la nostra immagine . Quindi , se abbiamo la capacità di usare le ombre , possiamo rendere un viso interessante o caratteristico , ma mai brutto ; le ombre usate male possono , invece , penalizzare la nostra immagine . lezza non è un elemento esterno al progetto , ma è un suo aspetto intrinseco . È una funzione che “ serve ” a riempire l ’ anima e che fa riferimento alla componente emotiva di cui parlavamo prima , paragonabile all ’ emozione percepita guardando una scultura o una pittura , attraverso cui l ’ artista vuole comunicare qualcosa . Per noi , quindi , la bellezza è un arricchimento del linguaggio dell ’ oggetto . Non è una bellezza fine a se stessa , ma è un elemento che aiuta la funzione , così come la funzione aiuta la bellezza : proviamo a creare un circolo virtuoso al cui interno l ’ oggetto , secondo noi , acquista maggior valore .
Dal punto di vista tecnologico , qual è il funzionamento dell ’ illuminazione che non crea ombre ? V . La superficie specchiante si ottiene attraverso un processo industriale di argentatura del vetro . Prima di procedere all ’ argentatura , sulla superficie dello specchio viene applicata una membrana rimovibile , a forma di cerchio , che impedisce all ’ argentatura di aderire su quella striscia circolare . Questa procedura consente di retro illuminare la superficie trasparente con un led a luce continua emessa attraverso la striscia non argentata , che , non incontrando interruzioni materiche , non crea ombre . C ’ è stato , inoltre , uno studio sul sistema di supporto e di fissaggio degli elementi dello specchio per garantire la sicurezza e la perfetta adesione alla parete . Durante l ’ elaborazione del progetto abbiamo dovuto tenere conto anche di una serie di aspetti normativi che riguardano l ’ elettricità e il mondo del bagno ; le componenti strettamente ingegneristiche sono state sviluppate dagli uffici tecnici dell ’ azienda , dotati di un ampio know how che consente loro di affrontare specifici problemi .
Il vostro lavoro è basato sulle esigenze dell ’ utente e sul rispetto dell ’ identità dell ’ azienda . In che modo Vitruvio esprime lo spirito di Agape ? C . Era da un po ’ che Agape non proponeva uno specchio nuovo perché il tema dello specchio è sempre molto complesso . In generale l ’ azienda doveva orientarsi tra tre categorie di specchi : decorativo , ben illuminante e specchio contenitore . Ritengo che il nostro lavoro rappresenti ciò che Agape è oggi , e , in qualche modo , rappresenta anche la direzione verso cui l ’ azienda si sta orientando . Il nostro specchio è un prodotto che racconta ciò che è Agape : un ’ azienda molto sobria , molto architettonica , colta . Se osserviamo i prodotti più recenti dell ’ azienda , ci accorgiamo che c ’ è un fil rouge molto coerente , che li lega tutti , rappresentato dalla pulizia dei segni , dalla ricercatezza delle vasche , dei lavabi , e di alcuni ( non tutti ) accessori che hanno un ’ estrema pulizia del segno . V . Cinzia ha descritto l ’ azienda sobria , architettonica , colta . Io aggiungo anche non minimalista perché i prodotti Agape hanno un alto tasso materico che l ’ azienda riesce a gestire con competenza ed esperienza , sapendo bene cosa togliere da un oggetto , cosa lasciare o cosa aggiungere . Il nostro specchio è un riassunto anche di queste cose .