I Quaderni della Consapevolezza Forme di potere | Page 7

Come ben spiega l'autore appena citato, Dio si rivela, infatti, in due forme: una è l'aspetto inconoscibile e impartecipabile (la Sostanza divina), mentre l'altra è un aspetto conoscibile (l'energia). Attraverso questi due modi di manifestarsi, l'energia Dio si diffonde e si fa conoscere. Come si può ben comprendere, l'energia con la quale Dio mantiene in vita e conserva il cosmo, è un'energia è molto reale; l'autore la definisce "conoscibile", in quanto è tangibile e, se fossimo ancora abituati a essere connessi con la natura, come lo erano le culture "primitive" di cui parlavamo prima, questa energia la percepiremmo con il corpo, perché è un'energia "naturale", emanata dalla creazione. Questa è l'energia vivificante che si può attingere nei luoghi sacri. le, della "madre" che accoglie e nutre. In questi cerchi magici avvenivano rituali per purificare le energie e ricaricarsi quindi con della nuova e vivificante forza cosmica. I cerchi magici vennero poi sostituiti dai templi e in seguito dalle chiese. La simbologia rappresentata non può non farci pensare al "calderone celtico dell'abbondanza", un recipiente con proprietà miracolose, in grado di produrre un'infinità di alimenti, benefici e vantaggi di ogni genere, e considerato anche come il luogo eccelso per la "trasformazione", che permetteva ai vivi di "morire" e ai "morti" di rinascere (a diversi livelli di coscienza). Questo calderone, con le sue capacità di trasformazione e di germinazione, ci riporta al crogiolo alchemico e questo, a sua volta, ci riporta alla definizione del tempio, come contenitore di energie, in grado di depurarci prima (il fuoco che brucia e purifica) e in seguito di rigenerarci. L’ENERGIA TERRESTRE Osservando il ciclo immutabile del sorgere e tramontare del Sole, delle fasi lunari e del cambiamento delle stagioni, dell'energia sprigionata dalla Terra e da ciò che su di essa vive e si manifesta, si delineò nell'uomo la consapevolezza di "qualcosa" o "qualcuno" che "agiva" dietro le quinte dell'Universo, per regolarne i moti e quindi la vita stessa, in una fusione tra macrocosmo e microcosmo. Dalla preistoria e fino al Medioevo, oltre che nell'ermetismo alchemico, la terra era la manifestazione visibile di un'energia, quella della natura, che era la controparte visibile dell'energia invisibile del divino. IL CROGIOLO ALCHEMICO La pianta di quasi tutte le chiese ha la forma di una croce, e la croce è il geroglifico alchemico del crogiolo. È nel crogiolo che la materia prima, necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa di più elevato. E il crogiolo era anche il simbolo celtico che rappresentava la Dea Madre: Karidween, l'aspetto femminile dell'Oiw. Non per nulla, moltissime chiese e santuari sono sorti su antichi luoghi di culto della dea Madre, a volte raffigurata come Venere Nera, nel caso fosse la "guardiana" di potenti grotte sorgive, che la Chiesa ha poi "trasformato" in Madonne Nere. Le popolazioni antiche conoscevano l'energia della Terra e del cosmo, per cui percepivano come energetici i boschi, i corsi d'acqua, le grotte… tutti grandi accumulatori, emittenti di energia cosmica. Così anche la pietra, figlia della terra, poteva emanare, a sua volta, quel tipo di energia radiante. La pietra, utilizzata per le costruzioni megalitiche, posizionate secondo le forze energetiche della Terra, creava un contenitore emittente di energie. L'orientamento delle chiese, come è ben noto, ricalca l'usanza antica di rivolgersi al sole, come simbolo divino della vita, per cui il luogo sacro è generalmente orientato con l'ingresso a occidente.I fedeli, entrano quindi da ovest e procedono verso l'altare, il fulcro energetico del tempio dove avviene la trasmutazione energetica attraverso l'opera del sacerdote iniziato, avanzando verso la "luce". Oggi diamo la definizione di "fallico" alle pietre, in quanto rappresentano l'energia attiva e dinamica della creazione. Mentre la costruzione realizzata con la pietra, atta a contenere ed emanare l'energia, viene definita simbolo del femmini5