I Quaderni della Consapevolezza Forme di potere | Page 10

Concetti su cui ancora oggi si fonda l'arte della radionica che può, a ragione, essere definita una magia moderna, visto che utilizza gli stessi concetti di un tempo, ampliati e rafforzati però dalla tecnologia che li rende più potenti (precauzione questa indispensabile al giorno d'oggi per contrastare le innumerevoli forme di inquinamento elettromagnetico che rendono non solo i diagrammi magici poco potenti, ma anche le nostre chiese antiche, quando queste sono immerse nella pressione di una vita cittadina convulsa e piena di congegni dalle emissioni sottili pericolose). Quindi, ancora oggi possiamo fare affidamento sul potere riequilibratore di particolari forme, appartenenti alla Geometria Sacra, in special modo se vengono create con determinati accorgimenti tecnologici, così da superare il potere disgregante dell’inquinamento elettromagnetico. LA MATEMATICA DIVINA Come abbiamo visto esiste una forma di energia naturale che viene particolarmente emanata in alcuni luoghi della Terra. Gli Antichi iniziarono a edificarvi dei Templi che, grazie a forme specifiche, erano in grado di catalizzare e amplificare al loro interno tale energia. Ciò che maggiormente utilizzarono furono i giusti rapporti numerici indicati dalla Geometria Sacra. Questa considera l'essere umano inserito in un sistema di ritmi e armonie affini a quelli naturali. Nell'Antichità si pensava che alla base della struttura materiale ci fossero le forme della geometria piana, utilizzate nella Geometria Sacra. Ancora oggi sono in molti, anche fra gli studiosi, coloro che si riferiscono a tale convinzione, che però, come vedremo più avanti, non è più attuale, essendo stata superata dalla scoperta dei frattali. Questi frammenti dinamici si sono rivelati essere alla base della struttura materiale, disegni in divenire che gli Antichi non sembravano conoscere. Per loro erano le forme della Geometria Sacra a essere l’inizio della vita armonica. Infatti avevano osservato che l'armonia e l'equilibrio di quelle forme instillava la stessa informazione in chi le sperimentava. In altre parole, vivendo e sperimentando correttamente gli stimoli prodotti all'osservazione dei simboli geometrici sacri si riesce a riprodurre l'armonia in se stessi, accordandola con l'armonia della creazione. Tuttavia, ciò che oggi non si dice ancora abbastanza, forse per eccessiva ingenutià, è che tali forme non sono da utilizzare sempre. Come ogni buon radioestesista sa fin troppo bene, sarebbe deleterio vivere, per esempio, costantemente in un Tempio energetico (di quelli che magari oggi ritroviamo ancora sperso su un qualche monte e quindi non inquinato dalla vita cittadina). Il potere della forza emanata dal luogo, aumentato dall'utilizzo delle forme, diverrebbe un'informazione energetica troppo potente da sostenere per l'organismo umano. L'ideale sarebbe quello di visitare periodicamente il posto, così da fare un ricarico d'energia. Allo stesso modo, nessun buon radioestesista vi consiglierà di inserirvi costantemente in un diagramma radionico, o di portarlo costantemente addosso! Infatti tali forme, sebbene ottime per riequilibrare un sistema disarmonico, quando hanno raggiunto lo scopo diventano pericolose se non le si mette da parte. La loro forza "protettrice" diventa una chiusura al libero interscambio con l'esterno, da cui comunque noi riceviamo l'energia vitale (abbiamo visto che si deve essere in comunicazione con l’ambiente per poter essere connessi con l’energia radiante e sviluppare quindi meno entropia, cioè disgregazione, caos!). Ed è su questo concetto che si basava la magia quando utilizzava le forme geometriche a scopo protettivo o come generatrici o amplificatrici di forza o di altre caratteristiche. LA GEOMETRIA EUCLIDEA La geometria euclidea è la geometria piana delle figure finite (triangolo, quadrato, rettangolo, pentagono, esagono, … cerchio) si è rivelata particolarmente utile per costruire manufatti, ma nello studio della natura viene sostituita dalla topologia di Emile Poincarè e dalle geometrie di Bernard Riemann, di Nicolaj Lobacevskij e da quella frattale di Benoit Mandelbrot e Gaston Julia. 8