I Quaderni della Consapevolezza Comunicare per costruire ponti | Page 5

Si dice, appunto, fluidificare le emozioni per poterle poi riscattare, e questo è veramente un passo obbligato per chi vuole procedere sulla via della realizzazione e della crescita, ma rimanere in uno stato emozionale, anche se all'apparenza positivo, non è il punto di arrivo, come invece molti sostengono, crogiolandosi in queste nic- chie calde, che però non rappresentano il vero amore, ma solo un semplice rimpiazzo. Infatti, non appena le situazioni interrelazionali si incre- spano, tutto l'"amore" che fino a poc'anzi si era dimostrato, naufraga nelle possibili reazioni negative suscitate! Infatti rimanere nelle emozio- ni è veramente un'arma a doppio taglio. La consapevolezza emotiva ci mette cioè a con- tatto con il nostro mondo interiore, con i nostri bisogni, le nostre aspirazioni, le nostre predispo- sizioni…portandoci ad esprimere e realizzare le nostre potenzialità personali, a dare il meglio di noi stessi. Le persone che hanno scarsa consapevolezza (e maturità emotiva n.d.a.) verso ciò che provano, di fronte alle delusione cadono in sensazioni devastanti, perché non sono preparati a gestirla. Si lasciano cioè sopraffare dai propri sentimenti molto più degli altri che sono capaci di ricono- scere il proprio disagio già sul nascere. Sono abi- tuati a reprimere la propria emotività, ma questa riaffiora d'improvviso con modalità autodistrut- tive, non solo con inaspettate e inopportune esplosioni emotive, ma anche in certi casi con disturbi fisici anche molto gravi. Bisogna dunque uscire da questo desiderio di rannicchiarsi nelle "calde" emozioni, spesso anche forzatamente positive perché, in definiti- va, è un po' come nascondersi e rifiutare il con- fronto onesto con se stessi, con le proprie lacu- ne e i propri difetti, per diventare persone che sono indipendenti. Non ci si può ostinare a rimanere nell'utero caldo e ben protetto nella pan cia della mamma! Per poter crescere dobbiamo essere in grado di vedere le nostre manchevolezze e migliorarle con serenità - al posto di cercare sempre e solo conforto o, addirittura, rinnegandole! Il tutto, però, deve essere portato avanti senza diventare solo freddi, insensibili e distanti da tutto e da tutti. Se il nostro QI è in gran parte prefissato dalla nascita, la crescita emotiva è un processo che dura tutta la vita. Si inizia con l'insegnare al nostro corpo a riappropriarsi delle capacità di provare emozioni e sensazioni. Si tratta di alle- nare le nostre risorse emotive, spesso irrigidite alla stregua di un muscolo atrofizzato, in modo da potenziare la nostra autoconsapevolezza, conservare il nostro ottimismo, controllare più efficacemente i nostri sentimenti negativi, esse- re perseveranti malgrado le frustrazioni, coope- rare empaticamente con gli altri, stabilire legami sociali…nell'obbiettivo di conseguire un futuro più sereno, una migliore qualità della vita che dia maggiore gioia a noi e a quanti ci circondano." È proprio una questione di maturità emotiva, o come oggi viene pure chiamata: "intelligenza emotiva". La si raggiunge quando non si è più dipendenti dagli altri nel bisogno di ottenere ras- sicurazioni, calore, o attenzione. Una volta emozionalmente maturi, potremo partecipare alla vita con maggiori soddisfazioni e ottenendo migliori riconoscimenti. La dottoressa Margherita Iavarone, Psicologa Psicoterapeuta Analisi Transazionale, ci spiega questa definizione. "L'intelligenza emotiva può definirsi come intelligenza del cuore e presiede ai rapporti con noi stessi e con gli altri. È responsabile della nostra autostima, della consa- pevolezza dei nostri sentimenti, pensieri, emo- zioni, reazioni; ne fa parte la nostra sensibilità, l'adattabilità sociale, l'empatia, la disponibilità, la possibilità di autocontrollo. E S E R C I TA Z I O N E - Ritorna con la mente a quando eri piccolo/pic- cola, ti sentivi abbastanza amato e rispettato nelle tue esigenze? - Potevi esprimere i tuoi sentimenti e le tue emo- zioni? - Ti è stato insegnato ad accettare lo stato del tuo cuore per poi imparare a migliorare quegli atteggiamenti non positivi? In che modo? 3