Allora chi grida più forte, o chi si mette in cattedra( anche solo interiormente, perché convinto di essere meglio o di più degli altri- cosa che generalmente accade tra adulti e adolescenti!) e non lascia spazio agli altri, si mette, anche inconsciamente, in posizione di combattimento, per vincere sull ' altro. Questa è guerra, morte, distruzione, dolore.
" Bisogna avere un dialogo e dialogo non significa certamente convincere l ' altro. Il dialogo ha lo scopo di comprendere gli altri e, in virtù di esso, ci arricchiamo. Il dialogo è un avvicinamento che gradualmente elimina tutte le differenze emozionali ed emotive che separano gli uomini."( Lassalle)
PUNTI CHIAVE Quando ci si rapporta con gli altri si deve ricordare che la vera comunicazione consiste in una collaborazione nel trovare i punti positivi e funzionali al tema in entrambe le tesi. Parte dal presupposto che non si parla con l ' intento di cambiare le persone( opinioni, modi di fare o vivere, stranezze, ecc.), bensì per scambiarsi le proprie esperienze da un piano parietario e trovare una sintesi possibile. Questo presupposto si sviluppa facendo attenzione a non cadere nella discussione e nel dissenso. L ' obiettivo da realizzare non è tanto quello dell ' affermare l ' opinione del singolo( facendola " vincere " sull ' altro) ma, partendo da elementi in sintonia fra le due tesi, trovare e costruire attraverso il dialogo, una sintesi comune. Quindi si dovrà fare attenzione ai seguenti punti:
- prima di fare un ' affermazione riflettere sempre se è utile per mantenere una via comune;- niente affermazioni affrettate che potrebbero stimolare reazioni distruttive;- accentuare le similitudini del discorso promosso da ambedue le parti, non le differenze;- di fronte a delle divergenze di opinioni ci si concentrerà a trovare un comune denominatore che permetta di continuare;- accettare soluzioni intermediarie che permettano un incontro, anziché evidenziare i principi;- se la discussione accesa inizia:
- fermarla immediatamente neutralizzando temi ed emozioni con risvolti negativi,
- cambiare atteggiamento e tattica, accettare momentaneamente le critiche senza controbattere( perché al momento non sarebbe produttivo);- per riprendere il dialogo positivamente: riassumere i punti che si sono sviluppati in comune accordo.
L a c o m u n i c a z i o n e p r o f i c u a- parlare sempre nella prima persona comunicando ciò che si prova, si sente, si è arrivati a formulare a proposito del tema toccato;- esprimere direttamente le proprie opinioni, emozioni e richieste che si vogliono avanzare all ' altro- accettando chiaramente di interagire apertamente e lealmente con le sue risposte, quindi anche con i suoi rifiuti;- esporre semplicemente la propria posizione senza forzare le argomentazioni a proprio favore- il naturale risultato del dialogo arriverà naturalmente a conferire validità ad alcune parti del discorso sia dell ' uno che dell ' altro;- fare domande aperte e dirette, senza manipolatori giri di parole che possono creare equivoci;- aderenza al tema rimanendo chiari e sintetici- è inutile divagare e accentrare su di sé a lungo, magari anche con ripetizioni, l ' attenzione di chi ascolta;- evitare di pontificare, di fare lezioni ex catedra;- evitare argomenti che provocano reazioni negative o divergenze( ignorare selettivamente);- far comprendere quando si ha terminato di parlare.
Quando poi si parla, per rispondere a qualcuno che ci ha appena parlato, prima di rispondere o replicare a quanto ci è stato appena detto, riformulare quello che il nostro interlocutore dice, sente e intende dire- questo gli darà la soddisfazione di essere stato compreso.
L ' a s c o l t o a t t i v o- mettere l ' interlocutore a proprio agio;- evitare le distrazioni o di fare altro mentre il nostro interlocutore parla;- essere pazienti e comprensivi;
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