I Quaderni della Consapevolezza Comunicare per costruire ponti | Página 16

Dobbiamo comprendere fino a dove possiamo dare, prima che ciò diventi deleterio per l'evolu- zione della nostra anima. Una pianta per cresce- re ha bisogno di spazio, lo stesso accade per la nostra anima: ha bisogno di non essere soffoca- ta, altrimenti non potrà evolversi. Vediamo un po' cosa può accade quando espri- miamo una richiesta a un altro: - La cosa gli va, quindi la sua risposta è afferma- tiva. - Si trova in posizione neutra: può rispondere "sì" senza molti problemi, perché la cosa non gli costa molto. In quel modo concederà il favore che vi farà felice. Ma potrebbe anche - per diver- se sue motivazioni - non volere concedere il favore, quindi dovrà rispondere "no". - La cosa non gli va troppo, tuttavia, vuole, per quella volta, sacrificarsi e far felice l'altro, quindi glielo farà presente - ma non con un "guarda io cosa sono disposto a fare per te", un tono che si aspetta dall'altro lo stesso favore in ricambio! - quindi dirà "sì", sapendo però che l'altro sarà sempre libero di rispondere a sue eventuali richieste future con la stessa semplicità! - La cosa non gli va proprio, quindi la sua rispo- sta è negativa. Quindi dobbiamo imparare a reimpossessarci del nostro territorio, per farlo in modo corretto dovremo incominciare a parlare, affermando semplicemente ma in modo fermo, e senza ran- cori, la nostra posizione. La nostra intenzione non deve assolutamente essere quella di offen- dere, così possiamo, in tutta tranquillità. affer- mare il nostro pensiero. Se l'altro poi, in risposta a una nostra negazione, vorrà fare l'offeso, nella speranza quindi di farci sentire in colpa, questo non dovrà assolutamen- te toccarci, perché altrimenti ricadremo nella trappola della manipolazione. Dovremo invece lasciarlo stare, in modo che nel tempo si accorga di questo suo sciocco atteggia- mento, che non ha più alcun potere su di noi. Quale che sia la risposta, questa non deve asso- lutamente intaccare la stima e l'affetto che scor- re tra i due. Solo i manipolatori usano una rea- zione da vittima, o di muta accusa, per far senti- re in colpa l'altro che non ci soddisfa! Bisogna ricordare che ognuno di noi ha un solo diritto: quello di salvaguardare e affermare il proprio territorio - in modo che così possa crescere -, ma non ha alcun diritto sul territorio dell'altro. Qui però si possono avanzare delle richieste, sempre però accettando che, ai propri appelli, la risposta potrà essere sì o no. Dobbiamo anche imparare a non intervenire per toglierlo/la dal disagio che si è procurato, così che potrà comprendere di aver oltrepassato i limiti e imparerà quindi a rispettarci. In questo modo saremo veramente d'aiuto a noi stessi e agli altri. Essendo dritti noi, nessuno accanto a noi potrà essere storto, dovranno per forza adeguarsi alla nostra drittura. Chi non lo vorrà fare, dovrà obbligatoriamente allontanarsi, e noi liberere- mo, col tempo, il nostro spazio, da quegli appro- fittatori che, pur di non prendersi le loro responsabilità, si appiccicano a noi, invadendo il nostro spazio, così necessario alla nostra cresci- ta ed evoluzione. E S E R C I TA Z I O N E - Sai comunicare agli altri ciò che desideri da loro? - Come lo fai? - Di fronte a delle ingerenze sai comunicare la tua presa di posizione? - Come lo fai? - Che reazione ottieni? - Come reagisci quando gli altri non soddisfano dei tuoi desideri che tu pensi, però, di avere il diritto di ottenere? AVA N Z A R E D E L L E R I C H I E S T E Se non stiamo difendendo il nostro spazio, ma esprimiamo invece una richiesta nei confronti dell'altro, dobbiamo allora anche saper accettare che l'altro risponda con la stessa semplice chia- rezza. 14