I PIACERI DELLA VITE - NUMERO 2 - APRILE 2017 | Page 84
oltreoceano) registrano un trend ne-
gativo del 9.9%. Ed e’ proprio questo
dato che dovrebbe dirci qualcosa: se
da un lato il cibo italiano sul mercato
nordamericano vende il 22% in più
dell’anno precedente e gli insaccati
perdono il 9,9%, evidentemente o un
terzo della popolazione è diventato
improvvisamente vegano, o qualcuno
si è infilato tra la domanda e l’offerta.
E non è difficile capire chi: Bresaola
prodotta in Winsconsin, salame italia-
no (si’, con dicitura “italiano”) prodot-
to in Pennsylvania, per non parlare
dell’ American Grana e dei vari Asiago
made in Virginia.
E quindi che fare? Continuare a man-
giarsi il fegato (made in Italy) di fronte
a tutte queste opportunità perse per le
nostre aziende italiane, o forse consi-
derare che sia venuto il momento di
ridare a Cesare quel che è di Cesare?
Le strade sono due: lasciare alle im-
prese l’onere di tutelarsi, depositando
il copyright sui nomi dei propri prodotti
(invito a cercare la notizia della triste
vicenda del Prosciutto di Parma in
Canada, dove un’azienda canadese ha
avuto per prima l’idea di depositare il
marchio e ora può produrre e vendere
in Canada un insaccato definito “di
Parma”) o finalmente decidere di por-
tare avanti una battaglia come Paese.
Una battaglia per tutelare queste
aziende è una battaglia per tutelare la
nostra economia, il futuro delle prossi-
me generazioni: si potrebbe comincia-
re per esempio con un accordo inter-
nazionale che dia un taglio all’utilizzo
improprio, anzi falso, dell’aggettivo
“italiano” per merce non italiana: la
follia del marketing statunitense è
arrivata anche ad associarlo al cibo
per gatti, sugli scaffali dei supermer-
cati sono apparse lattine con la dicitu-
ra “italian formula”, per chi vuole vizia-
re il proprio felino con l’illusione sofi-
sticata del tricolore. Da un lato, siamo
lusingati che questo non accada, per
esempio con l’aggettivo “tedesco”,
“olandese” o “europeo”: e’ sicuramente
sintomo della grande reputazione che
gode il nostro Paese in termini di quali-
tà e di prodotti di eccellenza.
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Non mancano ovviamente
i salumi tra i vari prodotti
alimentari proposti con nomi
e parole che evocano
improbabili origini
italiane.
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