Al lecinaro, conosciuto anche come“ Lecinara”, si identificano localmente anche altre sinonimie, come ad esempio“ Zinna di Vacca” a Settefrati,“ Lecina” a Sora e“ Cicirana” a Cassino. Dal punto di vista ampelografico vi si associano le caratteristiche dell’ Agrestone, meno che per la foglia, la quale è invece pelosa nella pagina inferiore. Il grappolo è disordinato con acini mediograndi dalla buccia coriacea, che custodiscono una polpa carnosa e semicroccante. E’ un vitigno capace di regalare vini emozionanti, potenti ed eleganti, accompagnati da un colore rosso rubino sempre accattivante. Ed è grazie alla tenacia e all’ intuizione quasi pioneristica di alcune realtà del territorio se oggi è possibile godere di un prodotto d’ eccellenza che riflette perfettamente il clima e le terre d’ origine. Tra queste, c’ è senza dubbio l’ Azienda Palazzo Tronconi di Arce( FR), la bella realtà di Marco Marrocco, enologo e viticoltore che, proprio per assecondare la terra e permetterle di restituirci vini autoctoni quanto più possibile caratterizzanti il territorio di appartenenza, ha anche sposato con convinzione e consapevolezza il metodo biodinamico. E una delle espressioni più riuscite di questo vitigno la si può apprezzare degustando un calice di“ Zitore”, il lecinaro vinificato in purezza con lieviti indigeni che Marco ha dedicato a suo nonno Salvatore, la persona che prima di lui accudiva quegli stessi vigneti e che gli ha trasmesso l’ amore e il rispetto per la terra. Zitore è un prodotto davvero unico nel suo genere, un vino vero e ancora autentico, espressione della tipicità del territorio arcese, senza sofisticazioni, senza compromessi. Caratterizzato dal suo colore ciliegia e da intense note di prugne secche, visciole, spezie e cioccolato, ed elegante al palato, con una notevole persistenza gusto-olfattiva. ■
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