I PIACERI DELLA VITE NUMERO 1 - FEB 2017 | Page 31

so maggiore nelle valutazioni dei vini?
<< Devono avere valore nello“ story telling”, nel racconto del vino, non nell’ esame organolettico, altrimenti basterebbe essere piccolo per essere bravo e buono, e questa è una mistificazione e crea confusione. Si scrive per il pubblico, abbiamo tutti il dovere di rendere comprensibile prima di tutto una valutazione tecnica, poi si possono raccontare storie di territori e di personaggi. Ma il“ buono”, come dice anche Carlo Petrini viene sempre prima del“ pulito” e del“ giusto”. >>
■ Restando in tema di piccoli Produttori, noto che nei tuoi articoli li esorti spesso a non farsi travolgere dalle " globalizzazioni "… Molti di loro però ci raccontano le varie difficoltà che si trovano ad affrontare proprio per il loro essere " piccoli ": ci parlano di poca o pochissima visibilità e delle difficoltà nella distribuzione del prodotto, non solo all ' estero ma anche nello stesso territorio nazionale, ma soprattutto di un costo produttivo molto alto in relazione al numero di bottiglie prodotte, che finisce per assottigliare il margine. Soffrono, insomma, di uno svantaggio enorme rispetto ad altre aziende a parità di qualità. Secondo te, nel concreto, cosa dovrebbero fare queste piccole cantine per non correre il rischio di scomparire o di essere assorbite da realtà commercialmente più rilevanti?
<< Dovrebbero mettersi insieme e fare“ branding territoriale”, come è avvenuto a Montalcino, in Franciacorta e, guarda caso, per i piccoli produttori di Champagne. Devono sviluppare la vendita diretta, aderire a“ Cantine aperte”, realizzare piccoli consorzi per l’ esportazione, partecipare in gruppo alle maggiori fiere internazionali, iscriversi alla Fivi( Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), realizzare siti ben fatti, magari con vendita“ on line”. Di cose da fare ce ne sono davvero tante. >>
■ Leggendo alcuni tuoi editoriali del Lunedì ho notato in generale una certa antipatia per la parola“ eccellenze”, potresti spiegarcela?
<< E’ un termine retorico, molto usato dai politici, che copre una sostanziale ignoranza della materia e un vuoto pneumatico di argomenti. Fa il paio con“ sinergie” e con“ gente”.“ Eccellenze” sono gli ambasciatori e i cadaveri del film di Francesco Rosi. >>
■ Come ben sai, è da poco operativo il nuovo Regolamento del vino. Forse è ancora presto per dare dei giudizi, ma nel frattempo, basandoti sulla tua lunga esperienza nel campo, puoi esporci almeno la tua opinione al riguardo?
<< E’ il solito pasticcio politico fatto di compromessi e di burocrazie. Il comparto dell’ agricoltura in Italia è quasi sempre stato considerato come un trampolino per personaggi politici che poi volevano fare altro. Un semplice scalino nella loro carriera. Pensate agli ultimi ministri e a cosa fanno ora. Zaia è governatore del Veneto, Alemanno ha fatto, malissimo, il sindaco di Roma e ora non parla più di agricoltura, devo continuare? >>
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