I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 622

L‘assunzione di ecstasy si accompagna all‘insorgenza di effetti collaterali che, come mostra la tabella 2, di nuovo si differenziano sia da quelli esibiti dall‘anfetamina che da quelli causati dagli allucinogeni. E‘ stato suggerito che l‘intensità degli effetti collaterali dell‘ecstasy tenda ad aumentare con la cronicizzazione dell‘uso, limitando così ulteriormente lo sviluppo della dipendenza Intossicazione acuta In confronto con quanto avviene con le droghe maggiori, gli episodi di intossicazione acuta da ecstasy che pervengono all‘osservazione sanitaria sono infrequenti e, parimenti, l‘ecstasy sembra contribuire in maniera alquanto marginale al lugubre conteggio dei morti per droga.Nel quadro clinico della intossicazione acuta da ecstasy di particolare rilievo è l'ipertermia, associata o meno a rabdomiolisi, la quale a sua volta è causa di insufficienza renale acuta . Convulsioni, tachiaritmie, edema polmonare acuto e coagulazione intravasale disseminata completano sovente il quadro tossicologico. Il progredire della cosiddetta insufficienza multiorgano (multi organ failure: MOF) caratterizza il decorso fatale della intossicazione acuta. Il fegato costituisce un ulteriore bersaglio della tossicità acuta dell‘MDMA, come dimostrato dalle segnalazioni di insufficienza epatica di grado anche assai severo associata all‘assunzione di ecstasy. Una recente casistica spagnola ha attribuito all‘ecstasy il 31% dei casi di insufficienza epatica acuta da xenobiotici. L'aspetto idiosincrasico dell‘intossicazione acuta da ecstasy è suggerito dall‘apparente mancanza di relazione tra le manifestazioni tossiche e la dose assunta. Una sua possibile spiegazione si fonda sulla costatazione che il metabolismo del farmaco è svolto dal citocromo P450 2D6 (debrisochina-4-idrossilasi), un enzima carente nel 59 % dei soggetti di origine caucasica . Si ritiene pertanto che in questi soggetti dosi "normali" di MDMA generino livelli plasmatici di farmaco inappropriatamente elevati. L'elevata temperatura di ambienti sovraffollati e la perdita di liquidi causata dall'intensa attività fisica svolta in tali condizioni svolgerebbero un ruolo facilitatorio nei riguardi delle manifestazioni dell‘intossicazione acuta e cronica da MDMA . Neurotossicità Approfonditi studi condotti sulle specie infraumane hanno dimostrato che le anfetamine causano degenerazione delle terminazioni nervose su cui esercitano l'azione rilasciante La lesione è limitata alle terminazioni dopaminergiche nel caso della esposizione a d-anfetamina, quelle serotoninergiche sono elettivamente lese dall‘MDMA, mentre la metanfetamina esercita l‘azione neurotossica su entrambi i tipi di terminazione. Uno stress ossidativo fonte di danno di membrana è il meccanismo più probabile di tali lesioni. Nel caso dell‘ecstasy lo stress ossidativo sarebbe innescato dalla capacità della sostanza di prevenire la formazione dei depositi di serotonina nelle terminazioni sinaptiche. Ciò provocherebbe il mantenimento in permanente stato di attivazione dei sistemi di trasporto vescicolari e presinaptici del neurotrasmettitore coinvolto. Ne risulterebbe un deficit energetico, testimoniato dal rapido depauperamento delle scorte gliali di glicogeno, con conseguente impossibilità da parte della terminazione di provvedere a processi di regolazione omeostatica, quali la prevenzione dello stress ossidativo, appunto, ma anche il mantenimento dei gradienti ionici transmembrana e la compartimentalizzazione intracellular