I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 614
la illusione, prodotta da butano e toluene, di essere capaci di volare o nuotare. Le
allucinazioni possono essere uditive, visive o tattili, essendo queste ultime
particolarmente frequenti a seguito dell'inalazione di toluene. E' stato osservato che il
toluene produce rallentamento dell'ideazione e distorsione della percezione del tempo
(che appare trascorrere più velocemente).
La complessità degli effetti dei solventi nell'uomo è confermata da studi recenti
condotti fra studenti nei college con livelli differenti di esperienza di droghe, a cui è
stato chiesto di descrivere le similitudini percepite tra gli effetti dei solventi e delle
differenti classi di droghe utilizzate . In un continuum depressivo-stimolante i
solventi sono stati collocati tra i derivati delle anfetamine dai consumatori di alcol e
tra gli allucinogeni dai consumatori di cannabis o cocaina. Queste osservazioni
pongono in dubbio la collocazione dei solventi tra le sostanze ad azione depressiva.
E' possibile che l'effetto neuropsicofarmacologico dei solventi sia il risultato di
meccanismi differenti: ad esempio, risulta ormai accertato per il toluene un effetto di
inibizione della trasmissione glutammergica , nonché un coinvolgimento del sistema
dopaminergico a livello mesolimbico . Resta da accertare pienamente quale sia il
contributo di questi meccanismi al potenziale d'abuso espresso da questa sostanza.
Ulteriore conferma viene da recenti studi che mostrano come sostanze ad effetto
psicotomimetico, come fenciclidina e ketamina, generalizzano completamente per
l'etanolo in paradigmi di farmacodiscriminazione . Inoltre è stato osservato che nelle
proprietà stimolanti dell'etanolo oltre a meccanismi GABAergici, sono implicati
anche meccanismi serotoninergici e glutammergici. In conclusione è possibile che
alcuni solventi organici volatili siano più potenti dell'etanolo nell'attivare meccanismi
che conducono ad effetti allucinogeni.
Sebbene osservazioni cliniche effettuate su consumatori abituali suggeriscano lo
sviluppo di tolleranza agli effetti neuropsicologici dei solventi, al momento la
mancanza di studi sistematici non ci permette di determinare intensità e natura di
questa tolleranza. Un recente studio riferisce il caso di un uomo che ha sviluppato
tolleranza ai vapori di propano sino a giungerne al consumo di 5 litri al giorno . E'
possibile che l'attenuazione delle risposte neuropsicologiche ai solventi non sia
dovuta allo sviluppo di una tolleranza farmacologica, bensì sia il risultato di una
abitudine comportamentale agli effetti avversi di questi agenti . La possibilità che si
sviluppi dipendenza fisica è sostenuta dall'osservazione che all'interruzione
dell'assunzione cronica di solventi consegue una sindrome astinenziale caratterizzata
da disturbi del sonno, irritabilità, sudorazione, tremori, nausea, crampi allo stomaco e
tics facciali . Questi sintomi raggiungono un massimo di intensità a distanza di 24-48
ore dall'interruzione dell'assunzione di solventi e durano 2-5 giorni. E' importante
notare che la frequente concomitanza d'abuso di altre sostanze può confondere la
specificità clinica della sindrome astinenziale da solventi.
Tossicologia clinica: complicanze psichiatriche ed organiche
Il quadro della intossicazione acuta causata dall'uso edonico di solventi può risultare
particolarmente grave, come suggerito dall'alto numero di morti riscontrato tra coloro
che abusano di queste sostanze. Ad esempio in Gran Bretagna, nel periodo 19851991, più di un centinaio di persone all'anno sono morte in circostanze associate
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