I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 602

soggetto può continuare la sua attività lavorativa e si evitano le spese relative alla degenza. Il ricovero ospedaliero è necessario quando si presentano complicanze di tipo psichiatrico (psicosi, depressione) o di altro genere (convulsioni, aritmie, etc.) che pongono il paziente in una condizione di rischio per la vita. Il ricovero trova indicazione anche nei casi in cui la persistenza del soggetto in un ambiente fortemente tossicomanigeno (amici tossicodipendenti, attività di spaccio) o l'estrema sensibilità al richiamo della cocaina rendono nulli gli sforzi compiuti ambulatorialmente. In tal caso, un ricovero può servire ad interrompere quel circolo vizioso generato dalla mancata percezione delle conseguenze negative associate all'uso della cocaina. Frequentemente l'entità dell'astinenza da cocaina è tale da non richiedere alcun trattamento medico. Altre volte la presenza o persistenza d'ansia o disforia durante l'astinenza può rappresentare un problema, e spingere il paziente a cercare nuovamente la cocaina. Per il trattamento di questi sintomi vengono solitamente utilizzate le benzodiazepine a lunga emivita. Molto spesso i pazienti fanno ricorso alle benzodiazepine già durante la fase di intossicazione, o anche ad altre sostanze come alcol ed oppiacei, allo scopo di ridurre la disforia. L'uso delle benzodiazepine è particolarmente raccomandato nei casi di astinenza da poliabuso (alcol, barbiturici, benzodiazepine e cocaina). In generale bisogna considerare che un'evoluzione probabile dell'astinenza da cocaina è verso la ricaduta, perciò ogni trattamento medico che aiuta a migliorare la sintomatologia astinenziale, craving in primo luogo, dovrebbe migliorare enormemente la prognosi. Tuttavia, dobbiamo onestamente riconoscere che non possediamo a tutt'oggi un armamentario terapeutico di provata efficacia. La bromocriptina, un agonista dei recettori alla dopamina, a dosi di 2-10 mg può essere utile per ridurre il craving. Questa molecola agisce durante l'astinenza anche come antidepressivo, migliorando il tono dell'umore che di solito si presenta depresso in caso di crash da cocaina ed agisce anche sulle alterazioni causate dalla cocaina sugli ormoni sessuali, prolattina in particolare. Anche l'amantadina, un agonista dopaminergico indiretto, è stata proposta per la riduzione del craving, ma la sua utilità non è stata confermata La somministrazione di flupentixolo decanoato, alla dose di 10-20 mg, si è dimostrata di una qualche utilità nella terapia dei sintomi astinenziali da crack, in un piccolo studio in aperto Si tratta di un farmaco antipsicotico capace a basse dosi di bloccare preferenzialmente i recettori D1 presinaptici (autorecettori della dopamina) e di svolgere la sua azione già dopo circa tre giorni di terapia. Dato lo stato di incertezza esistente circa il livello di efficacia dei singoli farmaci sperimentati, l'approccio clinico al paziente è bene che sia guidato non solo dal razionale scientifico sotteso ad ogni trattamento, ma anche dal buon senso. Indipendentemente dall'approccio farmacologico prescelto, è bene che l'astinenza da cocaina venga gestita in un contesto di per sé protettivo rispetto all'uso della sostanza. In questa fase il paziente è particolarmente sensibile al richiamo della sostanza, per questo non solo la disponibilità della stessa, ma anche una quantità di stimoli ad essa 602