I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 600
CLINICA
L'uso e l'abuso di cocaina fanno parte di uno spettro di disturbi ben noti e classificati
dal DSM IV tra i Disturbi Correlati all'Uso di Sostanze. Gli effetti comportamentali e
psicologici della cocaina dipendono, oltre che dalla dose e dalla purezza, da una serie
di circostanze quali: via di somministrazione, durata dell'uso, stato di salute mentale
dell'utilizzatore, storia personale tossicologica (compreso l'uso concomitante di altre
sostanze d'abuso)
Gli effetti della cocaina sul SNC interessano le funzioni cognitive ed affettive oltre
che gli impulsi fisiologici come la fame, la sete, il sonno ed il sesso.
All'assunzione di una dose per via endovenosa fa seguito una sensazione di intenso
benessere ed euforia. E' presente un'elevazione del tono dell'umore con aumentata
sensazione di fiducia e sicurezza in se stessi, egocentrismo e chiassosità. Aumenta la
velocita' del pensiero. Il linguaggio si fa incalzante e scherzoso, ma anche tangenziale
ed incoerente. Le capacità di giudizio e critica sono spesso compromesse. All'euforia
si associa quindi ansietà. Dopo circa 60-90 minuti l'euforia si attenua mentre persiste
lo stato ansioso che può durare per delle ore (16). Tradizionalmente gli effetti psichici
della cocaina sono stati riassunti in quattro stadi di diversa gravità in dipendenza dalla
dose e dalla frequenza d'uso. Essi sono:
stadio 1 - euforia: caratterizzato da euforia, labilità affettiva, accresciuta performance
cognitiva e motoria, ipervigilanza, anoressia ed insonnia;
stadio 2 - disforia: caratterizzato da tristezza, malinconia, apatia, difficoltà di
attenzione e di concentrazione, anoressia e insonnia;
stadio 3 - paranoia: caratterizzato da sospettosità, paranoia, allucinazioni e insonnia;
stadio 4 - psicosi: caratterizzato da anedonia, allucinazioni, comportamento
stereotipato, ideazione paranoide, insonnia, perdita di controllo degli impulsi,
disorientamento
A livello periferico è presente un corteo sintomatologico legato in gran parte alla
aumentata liberazione di amine biogene come dopamina, adrenalina, noradrenalina.
Nell'organismo si scatena una reazione di allarme. Si produce uno stato di allerta, con
attivazione del sistema cardiovascolare e risultante tachicardia ed ipertensione. Sono
presenti inoltre tremori, contrazioni muscolari, flushing cutaneo e midriasi,
accompagnati da un ritardato svuotamento vescicale ed intestinale (18).
La tolleranza e la dipendenza si sviluppano rapidamente. Lo sviluppo della tolleranza
si riflette nella riduzione degli effetti piacevoli, che diventano meno intensi e solo
parzialmente vengono superati con l'aumento dei dosaggi e la riduzione degli
intervalli tra le dosi. Contemporaneamente si sviluppa sensibilizzazione per gli effetti
ansiogeno e disforizzante, che tendono ad aumentare anche in assenza di un
incremento della dose .
Il desiderio di riprovare il piacere iniziale e di sfuggire all'ansia conduce all'uso
compulsivo della sostanza, con rapidissima escalation delle dosi e della frequenza
d'uso. Si arriva a vere e proprie abbuffate, cosiddette "binges", durante le quali il
soggetto non si alimenta, non dorme, diviene sempre meno euforico, più disforico,
agitato ed aggressivo. Queste binges durano in genere 2-3 giorni, e si interrompono
per il crollo psicofisico del soggetto che piomba in uno stato di torpore-apatia o per
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