I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 500
inattiva. Essa viene rapidamente metabolizzata dalla dopamina beta-idrossilasi e
dalla monoaminoossidasi ed eliminata poi per via renale. La breve emivita del
farmaco facilita il controllo della terapia. La dopamina e la dobutamina (non
ancora in vendita in Italia) rappresentano attualmente i farmaci cardiocinetici di
impiego più corrente nello shock e nello scompenso cardiaco refrattario. La
dopamina in particolare è indicata nello shock secondario a infarto miocardico
acuto, nelle condizioni di deficit di pompa dopo interventi cardiochirurgici, nelle
condizioni di oliguria con shock, nello scompenso cardiaco acuto e cronico. Come
già detto la terapia va monitorizzata in quanto nel corso della somministrazione si
possono verificare effetti collaterali indesiderati quali ipertensione, tachicardia,
aritmie ipercinetiche, angina specie con dosi elevate in pazienti affetti da
cardiopatia ischemica. E' un farmaco controindicato negli ipertiroidei e nei
pazienti con anamnesi nota di aritmie maggiori. Particolare cautela va posta
nell'evitare gli stravasi nel luogo di infusione, che possono causare necrosi
tissutali, e nel ridurre il dosaggio di infusione in modo graduale per evitare
importanti fenomeni ipotensivi. Tra le associazioni farmacologiche
favorevolmente sfruttabili in terapia vi sono quelle con vasodilatatori venosi ed
arteriosi (ad esempio nitroprussiato e trinitroglicerina).
DOPEXAMINA agonista D1+D2
- FENOLDOPAM è usato come vasodilatatore a rapido effetto, con effetto agonista
D1 periferico (ci da un calo della pressione arteriosa pronto e controllabile, senza
tachicardia marcata
- IBOPAMINA agonista cardiaco, aumenta la frequenza e l‘eccitabilita‘. Inoltre
è usato pure come midriatico: nel plasma e nei liquidi biologici l‘ibopamina è
idrolizzato a epinina , composto capace di stimolare i recettori D1-dopaminergici,
e in particolare i recettori alfa adrenergici del muscolo dilatatore della pupilla.
L'ibopamina, estere dusobutirrico della N-metil-dopamina, è un farmaco attivo per
via orale che ha dimostrato multiple azioni sui recettori, simili a quelle esercitate
dalla dopamina. L'ibopamina è in grado di attraversare la barriera intestinale e
viene poi idrolizzata da alcune esterasi plasmatiche con formazione di un
metabolita attivo. Il picco di concentrazione plasmatica è raggiunto dopo 30-60
min con successivo decremento entro due ore: l'effetto emodinamico può
persistere per cinque ore. Rispetto alla dopamina è più attiva sui recettori DA1,
DA2 e beta, ma meno sugli alfa. Non modifica sostanzialmente la frequenza
cardiaca e la pressione arteriosa, determina un miglioramento della funzione
cardiaca e della diuresi; tali azioni si mantengono nel tempo, anche dopo mesi di
trattamento. Fra gli effetti indesiderati vi è la pirosi gastrica; è inoltre segnalato da
alcuni Autori l'incremento dell'extrasistolia ventricolare, specie nei cuori
ischemici. Il dosaggio è di 100 mg 2 o 3 volte al dì. L'ibopamina può avere un
ruolo importante nel trattamento a lungo termine dello scompenso cardiaco;
tuttavia, indagini controllate sono ancora necessarie per definire con esattezza le
indicazioni precise ed i limiti di una terapia protratta.
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