I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 497

concentrazione plasmatica a distanza di 100 minuti circa; ad esso corrisponde il massimo incremento dell'indice cardiaco (+50%) e la massima riduzione della pressione capillare polmonare (-43%). La dose di 10 mg sembrerebbe, fra le diverse valutate, la più idonea al trattamento cronico, infatti a distanza di 6 ore dalla somministrazione, gli effetti emodinamici sono ancora chiaramente apprezzabili (indice cardiaco + 20% rispetto alle condizioni basali e pressione capillare polmonare - 15%). In considerazione dell'emivita del farmaco la posologia consigliata per un trattamento cronico è di 10 mg ogni 6 ore. Il milrinone è meglio tollerato rispetto all'amrinone: non causa febbre né piastrinopenia e l'intolleranza gastrica è rara; il potere aritmogeno è basso. L'eliminazione del farmaco avviene prevalentemente per via renale in gran parte immodificato, in piccola parte coniugato a livello epatico. Abbiamo sino ad ora esaminato i 3 gruppi principali di farmaci inotropi positivi di comprovata efficacia e di pratica utilizzazione. Resta ancora da menzionare, per completezza, un quarto gruppo di farmaci ad azione inotropa positiva con differente meccanismo d'azione che possiamo considerare, al momento, di scarsa importanza pratica, in quanto presentano un minore indice terapeutico oppure sono ancora in fase di sperimentazione. B. DERIVATI IMIDAZOLICI PIROXIMONE (MDL 19205) è un altro farmaco imidazolonico, metabolita del fenoximone . Agisce sia inibendo la fosfodiesterasi, sia inducendo vasodilatazione periferica. Il suo profilo farmacologico è simile, per quanto riguarda gli effetti emodinamici, al fenoximone; in confronto alla dobutamina ha un maggior effetto nel ridurre la pressione polmonare di incuneamento capillare. E' attivo per os con una potenza 5-10 volte superiore al fenoximone. Gli effetti collaterali non sono ancora stati sufficientemente studiati. FENOXIMONE (emivita 1 h) Gli effetti farmacologici ed emodinamici del fenoximone sono assai simili a quelli dei derivati bipiridinici amrinone e milrinone. Anche questo composto è un inibitore della fosfodiesterasi F III, ma in più è stata dimostrata, ad alte dosi, una azione di inibizione della ATPasi-Na-K dipendente. Come per l'amrinone ed il milrinone gli effetti farmacologici del fenoximone non sono inibiti dai beta-bloccanti, dalla deplezione catecolaminica, dal blocco dei recettori istaminergici. È stata dimostrata, inoltre, sperimentalmente un'azione vasodilatatrice diretta. Dosi sufficienti a produrre un effetto inotropo positivo si sono dimostrate incapaci di causare un incremento cronotropo significativo. L'aumento del volume telediastolico durante trattamento infusionale ha anche suggerito un ulteriore meccanismo: il miglioramento della compliance ventricolare miocardica. Il farmaco si è dimostrato attivo per os, la comparsa dell'effetto si ha dopo 10 minuti ed il picco dopo 1 ora dalla somministrazione. Gli effetti emodinamici persistono per almeno 8 ore dopo una singola dose orale, pur in presenza di concentrazioni plasmatiche assai basse, forse perché il fenoximone viene rapidamente metabolizzato a piroximone, un composto ancora attivo. La terapia orale a lungo termine è complicata da un'alta percentuale di effetti collaterali, fra cui 497