I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 491

7) aumento del consumo miocardico di O2. Nello scompenso cardiaco si verificano sia un aumento eccessivo del precarico (secondario a numerosi meccanismi ormonali e renali con ritenzione di acqua e sodio), a cui consegue una ridotta efficienza di pompa, sia modificazioni del postcarico, ugualmente negative. Infatti, le resistenze periferiche arteriolari risultano elevate nello scompenso cardiaco a causa dell'aumento delle catecolamine: non a livello miocardico, dove anzi vi è una deplezione da stimolazione cronica, ma a livello sistemico per secrezione surrenalica. Tale aumento delle resistenze periferiche arteriolari (postcarico), che dovrebbe garantire una sufficiente perfusione tissutale, comporta invece un ulteriore incremento del consumo di O2 per la maggiore tensione a cui il ventricolo sinistro è sottoposto. Le basi ultrastrutturali dello scompenso cardiaco si comprendono tenendo presenti i meccanismi della contrazione prima esposti. Il cuore scompensato è dilatato oltre il limite massimo tollerabile per un'efficiente curva di Frank-Starling. L'allungamento delle fibre miocardiche è tale che i sarcomeri si "sgranano" e actina e miosina perdono contatto fra loro. Le sedi in cui avviene il legame dell'actina sulla miosina sono quindi diminuite per singola miofibrilla, inoltre è rallentata la velocità di unione delle proteine contrattili: la contrazione cardiaca risulta quindi insufficiente. TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELLO SCOMPENSO CARDIACO Il trattamento farmacologico dello scompenso cardiaco, considerate le premesse fisiopatologiche fin qui esposte, poggia su tre cardini: 1) ridurre il precarico (con farmaci ad azione diuretica e vasodilatatori venosi); 2) ridurre il postcarico (con farmaci vasodilatatori arteriosi); 3) aumentare la contrattilità miocardica (con farmaci inotropi positivi). 1. DIGITALICI (o GLICOSIDI CARDIOATTIVI) Piante medicinali contenenti Glucosidi Cardioattivi erano conosciute fin dagli antichi egiziani 3000 anni fa, ma furono impiegate in maniera non corretta, con risultati incostanti, fino al XXVIII° secolo, quando il Witering, pubblicò 1 monografia in cui descrisse gli effetti terapeutici della DIGITALIS PURPUREA. Queste sostanze, dette Cardenolidi (aventi 1 nucleo steroideo (aglicone) legato ad 1 anello lattonico insaturo in pos.17 e una serie di zuccheri legati in pos.3), sono presenti nella Digitale bianca e in quella purpurea (Digitalis Lanata e Purpurea), nella Cipolla Marina Mediterranea (Scilla), nello Strofantus Gratus, nell‘ Oleandro, nel Giglio della Valle (Convallaria), nel Biancospino, in piante del genere Asclepias e in altre piante tropicali. Certi rospi hanno ghiandole cutanee capaci di produrre anch‘ e ssi Glicosidi Cardioattivi, detti però Bufadienolidi (perché hanno1 anello lattonico a 6 e non a 5 atomi di Carbonio in pos. !7). Tali composti bloccano la pompa Na+\K+ ATPasi cardiaca, aumentando le [Na+] intracellulari. Il Na+ verra‘ poi scambiato dallo 491