I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 475
10% della dose viene assorbito, e il 50% del farmaco viene assorbito
dall‘osso, mentre il resto viene escreto intatto dal rene. Hanno un
margine terapeutico abbastanza ristretto, in quanto possono provocare il
rischio di fratture a causa della ridotta calcificazione dell‘osso.
- ACIDO ETIDRONICO (ETIDRONATO)
- ACIDO CLODRONICO (CLODRONATO)
- ACIDO PALMIDRONICO (PALMIDRONATO)
- ACIDO TILUDRONICO (TILUDRONATO)
- ACIDO IBANDRONICO (IBANDRONATO)
- ACIDO RISEDRONICO (RISEDRONATO)
- ACIDO ALEDRONICO (ALEDRONATO)
Da quanto emerge da studi su animali, l'Alendronato e gli analoghi si
localizzano preferenzialmente nei siti dove si verifica il riassorbimento
osseo, per azione degli osteoclasti, ed inibiscono il riassorbimento osseo
osteoclastico senza alcun effetto diretto sulla formazione ossea. Poichè
riassorbimento e formazione del tessuto osseo sono associati, si verifica
anche una riduzione della formazione ossea ma in misura ridotta rispetto
al riassorbimento, il che porta ad un aumento della massa ossea. Con
l'esposizione all'alendronato, questo viene incorporato nella matrice
dell'osso normale neoformato, dove è farmacologicamente inattivo.
L'osteoporosi è caratterizzata da riduzione della massa ossea e da un
conseguente aumento del rischio di fratture, in genere della colonna
vertebrale, della regione dell'anca e del polso. L'osteoporosi è una
patologia che colpisce sia gli uomini che le donne, ma si osserva più
comunemente nelle donne dopo la menopausa, quando il turnover osseo
aumenta e la velocità di riassorbimento osseo è superiore a quella di
apposizione ossea; ciò porta ad una perdita di massa ossea; Dosi orali
giornaliere di alendronato o analoghi in donne in età postmenopausale
hanno determinato variazioni biochimiche indicative di una inibizione
dose dipendente del riassorbimento osseo; queste includono: riduzione
dell'escrezione urinaria di calcio e dei markers urinari della degradazione
del collagene proveniente dal tessuto osseo (quali l' idrossiprolina, la
desossipiridinolina e gli N-telopeptidi del collagene di tipo I
caratterizzati da legame crociato). Queste variazioni biochimiche sono
ritornate verso i valori basali già entro 3 settimane dalla sospensione del
farmaco, nonostante la prolungata ritenzione a livello scheletrico. Negli
studi a lungo termine (due o tre anni), l' Alendronato al dosaggio di 10
mg/die ha ridotto l'escrezione urinaria dei markers del riassorbimento
osseo, che comprendono la desossipiridinolina e gli N-telopeptidi del
collagene di tipo I caratterizzati da legame crociato, di circa il 50-60%,
raggiungendo livelli simili a quelli osservati in donne in età
premenopausale sane. La velocità ridotta del riassorbimento osseo
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