I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 463

 INFIAMMAZIONE: artrite reumatoide, artriti sieronegative, artriti da microcristalli In seguito ad una o più di queste alterazioni il microambiente articolare si modifica. Le alterazioni di base sono probabilmente date da una riduzione dei proteoglicani e della quota idrica che provocano diminuzione della resistenza meccanica  frammentazione delle fibre collagene  necrosi del condrocita. I condrociti rispondono al danno replicandosi attivamente (nidi di proliferazione) ed aumentando la produzione di collagene di tipo II e proteoglicani che possono risultare difettosi. Inoltre vengono prodotte delle sostanze litiche per la matrice (interleuchine) ed in seguito ai microtraumi si liberano nell‘ambiente degli antigeni di provenienza cartilaginea e sinoviale. Il secondo evento è un‗aumentata attività osteoblastica a livello dell‘osso subcondrale che va incontro a sclerosi. Il terzo evento è la metaplasia delle cellule sinoviali periferiche, con formazione di osteofiti (costituiti da osso spugnoso e cartilagine) che circondano la periferia dell‘articolazione nelle zone non sottoposte a carico. Il quarto evento è la formazione di cisti ossee (pseudocisti o geodi) nella cavità midollare situata al di sotto dell‘osso subcondrale. Il meccanismo che porta alla formazione delle cisti è l‘espulsione del liquido sinoviale nel midollo, attraverso fissurazioni della cartilagine alla quale segue una reazione osteoblastica attorno al liquido sinoviale. Quando scompare del tutto la cartilagine articolare l‘osso subcondrale va incontro ad eburneizzazione cioè s‘ispessisce e funge da cartilagine. Il danno si estende anche dall‘altro versante articolare cioè a livello della membrana sinoviale dove si rilevano edema e congestione che evolvono in sinovite con ipertrofia villosa. A differenza dell‘AR non si formano né panno articolare né le erosioni. Anche la capsula articolare viene danneggiata e va incontro a fenomeni di ispessimento e fibrosi che provocano deficit di movimento e di drenaggio venoso. Ciò complica ulteriormente il quadro attraverso anossia, permanenza di sostanze nocive nell‘articolazione e versamento articolare che provoca dolore. Riassumendo l‘osteoartrosi è una patologia caratterizzata da due tipologie di lesioni che si susseguono: 1. LESIONI REGRESSIVE: si ha una perdita di sostanza a carico della superficie della cartilagine ialina che diviene bucherellata e irregolare, fino alla formazione ulcere diffuse 2. LESIONI PRODUTTIVE: si verifica una proliferazione di tutti gli elementi strutturali dell‘articolazione: osso, capsula, tendine, cartilagine e sinovia. Per quanto riguarda il quadro clinico, l‘esordio è in genere subdolo e graduale con interessamento di una o alcune articolazioni. Il dolore (sordo) è il sintomo più precoce, si aggrava con il movimento e viene attenuato dal riposo. Non è presente a riposo poiché l‘OA non è una malattia infiammatoria (almeno non lo è nella fase iniziale quando la sinovia non è ancora interessata). E‘ presente rigidità articolare che è maggiore al risveglio o dopo inattività. È in ogni modo di breve durata (5-10 min.) e non supera mai i 30 min. (diagnosi differenziale con AR). Con il progredire della malattia la motilità articolare diminuisce, si verificano contratture muscolari in flessione e si avvertono crepitii e scrosci dovuti ad irregolarità delle superfici articolari. Si sviluppa infine una lassità legamentosa che aumenta l‘instabilità 463