I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 45

farmacocinetico fornisce dati predittivi del decorso clinico e orienta nella scelta della terapia. Anche per altre sostanze, il profilo farmacocinetico nel sovradosaggio può differire da quello tipico delle dosi terapeutiche . Ciò a volte dipende da fenomeni di saturazione dei sistemi preposti al metabolismo o alla escrezione. In altri casi, la cinetica è modificata da fattori quali l'acidosi, l'ipotermia, il danno epatico o renale, l'insufficienza respiratoria o cardiocircolatoria, che spesso sono presenti quali intrinseche espressioni di tossicità della sostanza. (a) Assorbimento L'assorbimento gastro-intestinale dei tossici ha speciale importanza dato che una quota cospicua degli avvelenamenti avviene per ingestione. In certi casi, la cinetica di assorbimento presenta caratteristiche del tutto anomale dopo ingestione di dosi elevate. Ad esempio, negli avvelenamenti da farmaci anticolinergici (antidepressivi triciclici, antiparkinsoniani, ecc.) l'attività propulsiva nel tratto gastro enterico può essere fortemente depressa, cosicché il tempo di transito e il contatto del farmaco con la superficie assorbente dell'intestino vengono prolungati. L'assorbimento dei tossici assunti per via orale può essere rallentato nello shock per effetto della alterata perfusione sanguigna nell'intestino. La formazione di aggregati del materiale ingerito (es. compresse) è un altro fattore che, in ragione della ridotta superficie di contatto, può limitare l'assorbimento del tossico nel tratto digestivo. Varie categorie di sostanze tra cui beta-bloccanti, antidepressivi triciclici, fenotiazine e il metadone, vanno incontro ad un intenso metabolismo pre-sistemico ("first-pass" intestinale e/o epatico) i cui meccanismi vengono saturati ad alte dosi. Dopo ingestione di quantità elevate dei suddetti farmaci, la frazione della dose che giunge in circolo può superare di molto quella attesa in base alla cinetica tipica del dosaggio terapeutico. L'uso del carbone attivato ( Tabella II), l'irrigazione intestinale e il trattamento con purganti, es. sodio solfato, sorbitolo, citrato di magnesio, sono talora raccomandati negli avvelenamenti per ingestione allo scopo di limitare l'accesso dei tossici nel compartimento sistemico. Esiste altresì evidenza che il trattamento ripetuto con carbone blocca il circolo entero-epatico o entero-enterale di certe sostanze e aumenta quindi la loro clearance sistemica. Questo vale, ad esempio, per la digossina, il fenobarbitale, la teofillina, la ciclosporina, il methotrexate, il fenilbutazone, la carbamazepina e il diazepam . (b) Distribuzione In presenza di alte concentrazioni plasmatiche di un tossico, il legame che questo contrae con le proteine può essere saturato con conseguente aumento della frazione che circola libera nel plasma. Da ciò derivano importanti implicazioni tossicologiche poiché il volume di distribuzione, la velocità di eliminazione e l'accesso del tossico nei siti recettoriali vengono modificati. Le variazioni dei livelli ematici totali di una sostanza, quali di solito si verificano nel corso dell'avvelenamento, possono modificare l'entità del legame con le proteine plasmatiche facendolo passare dalla saturazione alla desaturazione o viceversa. Cambiano di conseguenza i rapporti tra quota libera e quota legata nonché il volume 45