I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 414

Bloccano i canali del Na+ della cellula neuronale, prevenendo e attenuando le depolarizzazioni continue dei fenomeni convulsivo-mioclonici: si usano per crisi generalizzate tonicocloniche e crisi parziali. - FENITOINA sintetizzata nel 1908, fu introdotta nel 1938, fu il primo antiepiettico non sedativo È un composto idantoinico, strutturalmente simile ai barbiturici.È molto utile sia nelle crisi parziali sia in quelle generalizzate, ma può peggiorare le assenze.Presenta un buon assorbimento dopo somministrazione orale, e l‘80-90% del farmaco che si trova nel sangue è legato all‘albumina.Poiché i salicilati, il fenilbutazone ed il valproato inibiscono competitivamente questo legame, provocano un aumento della fenitoina libera e della sua clearance epatica.Da questo dipende in parte l‘imprevedibilità farmacocinetica della fenitoina.E‘ metabolizzata dal fegato ed escreta come glucuronato.È un potente induttore enzimatico ed aumenta il metabolismo di molti farmaci, come gli anticoagulanti orali.Se associata al fenobarbital si ha prima un aumento e poi una diminuzione dell‘azione della fenitoina.Anche l‘etanolo presenta un‘azione simile.Questo farmaco risente dell‘effetto di saturazione, e questo determina che l‘emivita plasmatico aumenti all‘aumentare della dose, e che la concentrazione plasmatica media allo stato stazionario, raggiunta quando il paziente è trattato con una dose giornaliera costante, vari in maniera non proporzionale alla dose.L‘intervallo terapeutico è molto limitato: fra le 40 e le 100 mmol/L.Concentrazioni plasmatiche superiori alle mmol/L determinano la comparsa di effetti collaterali: vertigine, atassia, cefalea e nistagmo.A concentrazioni sup