I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 411
terapeutica decisa direttamente dal medico specialista, che in questo caso è il
neurologo.Spesso la diagnosi di epilessia è tardiva, anche perché spesso i pazienti con
forme non gravi tendono ad occultare la sintomatologia al medico curante.
La terapia farmacologica è a lungo termine (spesso cronica) e quindi può comportare
problemi di interazioni con altri farmaci oppure reazioni tossiche.
L'epilessia in genere insorge in maniera acuta, improvvisa e imprevista, determinando
quindi grosse paure soprattutto nei familiari dei pazienti.
Lo scopo che deve inseguire il neurologo è cercare di capire se la crisi epilettic a è
isolata (dovuta a scariche anomale e temporanee di alcuni gruppi neuronali) oppure
se la crisi può essere il preludio di una vera forma di epilessia.
La diagnosi di epilessia si svolge soprattutto interpretando i tracciati elettroencefalografici (EEG) e rapportandoli con le nozioni di elettrofisiologia.
Nel caso in cui la crisi si sia dimostrata essere isolata, normalmente non si attua
nessuna terapia; nel caso contrario in cui le crisi epilettiche si ripetano nel tempo,
invece, si deve predisporre una terapia farmacologica. Grazie all' EEG è anche
possibile identificare il tipo preciso di epilessia che colpisce il paziente.
Approccio terapeutico:
a. Inizialmente si tenta una monoterapia (si utilizza un solo farmaco)
b. Nel caso in cui il farmaco si riveli inefficace o compaiano fastidiosi effetti
collaterali, si tenta una monoterapia con un altro farmaco
c. Se anche il secondo farmaco si rivela inefficace, si tenta una terapia di
combinazione con due farmaci con azione sinergica
d. Se anche la terapia di combinazione utilizzata è inefficace, allora si cambia uno
dei due farmaci con un altro farmaco (si provano quindi più combinazioni di
farmaci)
e. Se anche questo tipo di terapia non da buoni risultati, allora si passa ad
utilizzare una politerapia (utilizzo di più di 2 farmaci combinati)
f. Nel caso in cui anche la politerapia sia inefficace, allora si tenterà l'utilizzo di
farmaci sperimentali oppure la terapia chirurgica
Nella terapia di combinazione ci si propone di usare sempre due farmaci con azione
sinergica, in modo da ottenere un unico effetto comune: l'abbassamento della soglia
di eccitabilità neuronale che è alla base delle crisi epilettiche.
Nel caso in cui la monoterapia o la terapia di combinazione diano un controllo
adeguato della sintomatologia, in genere si mantiene il trattamento per un tempo
prolungato e si pongono dei termini a tale terapia: normalmente la durata della terapia
è fissato in 5 anni senza alcuna crisi epilettica; dopo tale periodo la terapia viene
gradualmente sospesa.
Nella terapia dello spasmo generalizzato infantile o Sindrome di West possono essere
utilizzati tali farmaci anticonvulsivanti (o antiepilettici) associati all‘ ACTH o a dei
suoi analoghi.
Cenni di storia della farmacologia dell'epilessia:
1. I primi farmaci utilizzati sono stati gli agonisti del GABA
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