I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 19
essenzialmente allo stesso effetto terapeutico o alla stessa tossicità. È logico
attendersi che le preparazioni bioequivalenti siano anche terapeuticamente
equivalenti.
I problemi terapeutici (p. es., tossicità, mancanza di efficacia) si incontrano più
frequentemente nel corso dei trattamenti di lunga durata quando a un paziente ormai
stabilizzato con l‘impiego di una certa formulazione viene somministrato un farmaco
non equivalente in sostituzione del primo (come avviene per la digossina o la
fenitoina).
Talvolta l‘equivalenza terapeutica può essere ottenuta nonostante le differenze di
biodisponibilità. Per esempio, l‘indice terapeutico (rapporto tra la massima dose
tollerata e la minima dose efficace) della penicillina è talmente ampio che discrete
differenze di concentrazione ematica dovute alle differenze di biodisponibilità tra le
varie preparazioni penicilliniche possono non influenzare l‘efficacia o la sicurezza
terapeutica. Al contrario, le differenze di biodisponibilità sono importanti per un
farmaco con un indice terapeutico relativamente ristretto.
La biodisponibilità è influenzata anche dalle caratteristiche fisiologiche del paziente e
dalla presenza di patologie concomitanti.
La velocità di assorbimento è importante, perché anche quando un farmaco viene
assorbito completamente, esso può essere assorbito troppo lentamente per produrre
con sufficiente rapidità una concentrazione terapeutica nel sangue, oppure così
velocemente da causare tossicità per le elevate concentrazioni raggiunte dopo ogni
dose.
Cause di bassa biodisponibilità
Quando un farmaco si dissolve rapidamente e attraversa facilmente le membrane,
l‘assorbimento tende a essere completo, ma l‘assorbimento dei farmaci somministrati
per via orale non è sempre completo. Prima di raggiungere la vena cava, un farmaco
deve percorrere il canale GI e passare attraverso la parete intestinale e il fegato, sedi
comuni di metabolizzazione dei farmaci; pertanto, un farmaco può essere
metabolizzato (metabolismo di primo passaggio) prima ancora di poter essere dosato
nella circolazione sistemica. Molti farmaci hanno una bassa biodisponibilità per via
orale a causa del cospicuo metabolismo di primo passaggio. Per tali farmaci (p. es.,
l‘isoproterenolo, la noradrenalina, il testosterone), l‘estrazione a livello di questi
tessuti è così ampia che la biodisponibilità è praticamente nulla. Per i farmaci che
possiedono un metabolita attivo, le conseguenze terapeutiche del metabolismo di
primo passaggio dipendono dal contributo relativo del farmaco e del metabolita agli
effetti desiderati e indesiderati.
Una bassa biodisponibilità si osserva più comunemente con le preparazioni orali dei
farmaci poco idrosolubili che vengono assorbiti lentamente. Quando l‘assorbimento è
lento o incompleto, la biodisponibilità può essere influenzata da un maggior numero
di fattori rispetto a quanto avviene con un assorbimento rapido e completo; in questo
modo, un assorbimento incompleto o lento conduce spesso a risposte terapeutiche
variabili.
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