I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 172
rappresentati da modificazioni - a livello della subunità 30 S dei ribosomi dei siti dove si legano gli aminoglicosidi, oppure - a livello della sub-unità
50 S - dei siti dove si legano i macrolidi. Altri esempi sono rappresentati
dalle modificazioni della subunità beta della RNA-polimerasi nella
resistenza alle rifamicine, da quelle della subunità A della DNA-girasi nella
resistenza ai chinoloni e da quelle della diidrofolatoreduttasi in caso di
resistenza al trimetropim.
5. Aumentata produzione di enzimi inibiti dall‘antibiotico: esempi di questo
meccanismo sono l‘aumentata sintesi di D-L-alanina-racemasi e di
dipeptidosintetasi negli streptococchi resistenti alla cicloserina e di diidrofolatoreduttasi in quelli resistenti al trimetoprim. Tuttavia la condizione
più importante ed interessante, nell‘ambito di questo gruppo, è la resistenza
ai betalattamici per iperproduzione di PBP, specie ad affinità diminuita.
6. Superamento del blocco metabolico con diretta assunzione del prodotto
inibito: questo meccanismo fisiopatologico di resistenza è molto frequente
nei confronti dei sulfamidici. In caso di resistenza a questi chemioterapici i
microrganismi sono infatti in grado di utilizzare direttamente l‘acido folico
preformato, vanificando l‘azione dei sulfamidici, che normalmente
impediscono la sintesi di acido folico da parte della cellula procariota.
7. Iperproduzione di enzimi inattivanti che si legano all‘antibiotico formando
una barriera non idrolitica: si tratta di un meccanismo identificato di
recente. Il fenomeno, denominato "trapping" o "effetto spugna", sarebbe
legato all‘iperproduzione di betalattamasi indotta dalle più recenti
cefalosporine, dall‘imipenem e dai monobattamici, che non costituiscono
peraltro un substrato per le betalattamasi stesse. Questi enzimi, pur non
essendo in grado di inattivare gli anzidetti antibiotici, possono legarsi
irreversibilmente ad essi formando complessi macromolecolari che
precipitano nello spazio periplasmico, intasando ed impedendo a nuove
molecole di antibiotico di raggiungere il bersaglio. Si formerebbe così una
barriera betalattamasica non idrolitica in grado di proteggere le PBP dalle
betalattamine non legate alle betattamasi.
Limitazioni alla resistenza dei farmaci.
L‘emergenza della resistenza ai farmaci nelle infezioni può essere minimizzata nei
seguenti modi:
Mantenendo sufficientemente elevati i livelli del farmaco nei tessuti, per
inibire sia la popolazione originale che quella mutante.
Somministrando simultaneamente due farmaci che non danno resistenza
crociata, ciascuno dei quali ritarda l‘emergenza di mutanti resistenti
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