I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 170
che, essendo tali fenomeni legati spesso ad attività enzimatiche, la resistenza è
direttamente proporzionale alla crescita della popolazione batterica.
Resistenza crociata (Cross-resistance).
Microrganismi resistenti a un certo farmaco possono anche essere resistenti ad
altri farmaci che condividono lo stesso meccanismo d‘azione. Simile relazione
esiste principalmente tra agenti che sono chimicamente affini (es. differenti
aminoglicosidi) o che hanno un meccanismo d‘azione o di legame simile (es.
macrolidi, lincomicina). In certe classi di farmaci, la parte attiva del farmaco è
così simile alla maggior parte dei congeneri (es. tetracicline) che un‘ampia
resistenza crociata è attesa.
Meccanismi fisiopatologici dell‘antibiotico-resistenza.
Esistono sette meccanismi fisiopatologici di resistenza agli antibiotici.
1. Inattivazione extracellulare dell‘antibiotico: questo meccanismo è stato il
primo ad essere identificato grazie alla messa in evidenza di un enzima in
grado di distruggere irreversibilmente con meccanismo idrolitico il legame
amidico e quindi aprire l‘anello betalattamico della penicillina G, formando
penicilloati stabili e facendo perdere all‘antibiotico la sua attività antibatterica. Questo enzima fu chiamato penicillinasi. Successivamente furono
identificati altri enzimi in grado di esplicare la medesima attività, sempre a
livello dell‘anello betalattamico, nei confronti sia delle penicilline che delle
cefalosporine, enzimi che perciò vennero chiamati betalattamasi. Vi sono
betalattamasi che vengono escrete all‘esterno della cellula batterica, sono da
questa sintetizzate perlopiù solo in presenza dell‘antibiotico induttore ed
estrinsecano la loro attività attraverso un processo di inattivazione
extracellulare dell‘antibiotico: questi enzimi sono chiamati
esobetalattamasi. Vi sono poi altri enzimi dotati anch‘essi di attività
betalattamasica ma che manifestano l‘azione inattivante l‘antibiotico
all‘interno della cellula procariota: essi sono noti come endobetalattamasi.
Le esobetalattamasi sono l‘esempio più tipico di inattivatori extracellulari di
un antibiotico; sono prodotte da microrganismi Gram-positivi; sono
codificate da geni a localiz-zazione plasmatica, ma anche cromosomica, ed
esplicano la loro azione in genere nei confronti delle penicilline.
2. Inattivazione o trasformazione intracellulare dell‘antibiotico: si realizza
anch‘essa con un meccanismo enzimatico, in questo caso però l‘enzima
resta localizzato all‘interno della cellula batterica ed agisce dopo la
penetrazione dell‘antibiotico nella cellula stessa. Questo meccanismo è
ammesso per la resistenza ad aminoglicosidi, betalattamine, cloramfenicolo,
tiamfenicolo, macrolidi e sinergistine. Per quanto riguarda gli
aminoglicosidi, si conoscono una ventina di enzimi suddivisi in tre classi
prodotti da batteri resistenti che sono in grado di inattivare questi
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