I Meccanismi d' azione dei Farmaci June. 2015 | Page 109

E ancora , se indichiamo con  la frazione della specie ionizzata (non assorbibile) e con 1 -  la frazione rimanente non ionizzata (assorbibile) , l‘ equazione si puo‘ riscrivere cosi‘ : \ 1 -  = - log (pKa – pH) Da quest‘ ultima è possibile calcolare la frazione o la percentuale delle forme assorbibile e non assorbibile di 1 base debole a condizione di conoscere il pH del mezzo in cui il farmaco si trova!!! Per cui i farmaci con carattere di ACIDI DEBOLI si trovano prevalentemente in forma non ionizzata(assorbibile) a bassi valori di pH e nello stomaco vengono quindi assorbiti. Al contrario la maggior parte delle BASI DEBOLI è x nulla assorbita nello stomaco xchè a pH bassi son in forma ionizzata (non assorbibile). C. SOLUBILITA‘ NEI LIPIDI Alcuni farmaci somministrati x via orale possono essere assorbiti in maniera insoddisfacente nel tratto G.I. anche se presenti in forma non ionizzata. iN tali casi è la ridotta lipofilia dei prodotti che ne ostacola l‘ assorbimento. La lipofilia di 1 farmaco è espressa dal coefficiente di ripartizione. Il movimento delle molecole da 1 fase all‘ altra è chiamata ripartizione che si esprime come : P = Co \ Cw Dove Co è la concentrazione del farmaco nella fase oleosa e Cw è la concentrazione del farmaco nella fase acquosa. Piu‘ è grande il valore di P, + grande è la solubilita‘ del farmaco nei lipidi. TOSSICOLOGIA REAZION I AVVERSE DA FARMACI I farmaci sono sostanze tossiche e assumendone una quantità sufficientemente alta possono innescare fenomeni di tossicità talora gravi. E‘ ciò che succede negli avvelenamenti acuti dei bambini o delle persone adulte che x errore assumono x più volte il farmaco oppure, a ragion dovuta, quando commettono suicidio. Questi sono fenomeni che si riferiscono al quadro degli avvelenamenti acuti. Quello che invece vorremmo discutere oggi è un fenomeno diverso, molto più diffuso e di importanza pratica molto più grande: l‘insorgenza di reazioni avverse (le cosiddette reazioni collaterali) che si verificano dopo la somministrazione di farmaci a dosi terapeutiche e che rappresentano un corredo sintomatologico che disturba la terapia (a partire da reazioni gravi e mortali, fino ad arrivare ad una specie di ―disturbo di sottofondo‖ che non aiuta il fenomeno farmacologico, ma crea semplicemente un disagio). Una volta che una molecola di interesse farmacologico è stata individuata nella industria farmaceutica si mettono in atto delle prove, o negli animali, oppure in sistemi in vitro, che consentono di monitorare il suo potenziale farmacodinamico e farmacocinetico e la sua potenziale tossicità; sulla base di queste prove preliminari il 90% delle molecole sono scartate, perché si rivelano non adatte alla terapia umana di solito per fenomeni di tossicità, mentre solo il 10% rimanente delle molecole è sottoposto a 109